Benz RH 2 litri, la prima con il cuore al centro

Probabilmente non sono in molti a sapere che la prima auto da corsa mossa da un motore montato in posizione centrale è nata esattamente un secolo fa in Germania. Più precisamente, in casa Mercedes. O meglio, quella che, di lì a qualche anno, sarebbe diventata la Mercedes-Benz.

DEBUTTO A MONZA. All’epoca, infatti, la Mercedes che conosciamo oggi si chiamava Benz & Cie, e nel 1923 si presentò ai nastri di partenza del Gran Premio d’Europa, a Monza, con tre vetture rivoluzionarie, le Benz RH 2 litri, che conclusero la gara al 4° e 5° posto, mentre la terza fu costretta al ritiro. Un debutto che fece scalpore non solo per il più che dignitoso risultato finale, ma anche e soprattutto per le sostanziali differenze che distinguevano queste auto da tutte le altre. A cominciare dalle soluzioni aerodinamiche, decisamente all’avanguardia per l’epoca, come la caratteristica forma a goccia delle carrozzerie.

L’IDEA VENNE DALLA TROPFENWAGEN. Più nel dettaglio, la storia delle Benz RH ebbe inizio un paio di anni prima, quando Hans Niebel (l’uomo divorato dalla passione per le corse che insieme a Friedrich Nallinger era subentrato a Karl Benz nella gestione dell’azienda) e il disegnatore Max Wagner al salone di Berlino del 1921 rimasero straordinariamente affascinati dalla Tropfenwagen di Edmund Rumpler. In particolare quell’auto, pur non riuscendo mai a ottenere il successo per il quale il suo progettista aveva duramente lavorato, aveva colpito Niebel e Wagner per la forma filante della sua carrozzeria e per la collocazione posteriore del motore. La Benz & Cie intuì che quell’impostazione avrebbe cambiato per sempre il mondo delle competizioni e non perse tempo, proponendo a Rumpler un accordo in base al quale il progettista austriaco si sarebbe impegnato a proseguire gli studi sulla sua  Tropfenwagen. L’accordo diede i suoi frutti, e nel 1922 videro la luce le prime Benz RH 2 litri con carrozzeria aerodinamica, motore centrale e sospensioni posteriori a ruote indipendenti.

Una delle Benz RH 2 litri allestite per il Gran Premio d’Europa a Monza con il sei cilindri montato in posizione posteriore-centrale in bella vista

DUE ALBERI SONO MEGLIO DI DUE. Al centro delle vetture pulsava un sei cilindri in linea da quasi due litri di cilindrata con 90 CV e due alberi a camme in testa, alimentato da un paio di carburatori Zenith. Decisamente insolita la posizione del radiatore, posto appena dietro il sedile di guida. Dopo il debutto al Gran Premio d’Europa del 1923, le Benz RH presero parte ad altre competizioni l’anno successivo, ma senza mai ottenere risultati degni di nots (anche perché si trovarono a fronteggiare una rivale ben più rapida come la Daimler-Motoren-Gesellschaft, che poteva contare su un più brillante 2.0 sovralimentato con 126 CV e al cui sviluppo aveva lavorato un giovane ingegnere austriaco di nome Ferdinand Porsche.

Uno dei prototipi della Benz RH 2 litri da corsa costruiti nel 1922

UN’EREDITÀ RACCOLTA DALLA AUTO UNION. Sia come sia, nel 1926 Benz & Cie e Daimler-Motoren-Gesellschaft unirono le forze e dalla loro unione nacque la Daimler-Benz AG. Nel frattempo, l’ingegner Porsche abbandonò lo sviluppo della RH 2 litri, anche se alcune delle soluzioni aerodinamiche da lui messe a punto tornarono prepotentemente alla ribalta qualche anno più tardi, nel 1932, quando Porsche diede il via a un ambizioso progetto alla Auto Union. Quel progetto avrebbe portato alla creazione delle P-Wagen da Gran Premio con monoscocca in lega di alluminio e motore V16. Auto talmente veloci, innovative e vincenti da lasciare un segno indelebile nella storia del motorsport. Ma questa è un’altra storia…