Alfa Romeo, il miracolo Giulietta
Sogno di velocità e bellezza, icona della dolce vita, specchio immortale di un’epoca che non tornerà mai più. La Giulietta rappresenta una delle pagine più belle dell’automobile e dell’industria italiana. I suoi creatori – dagli uomini dell’Alfa Romeo a quelli della Bertone e della Pininfarina – seppero infonderle i caratteri dell’eternità propri delle opere d’arte. E, proprio come un’opera d’arte, per intere generazioni di automobilisti la Giulietta ha rappresentato insieme sfida estetica e meccanica, perizia artigianale e industriale. Simbolo di rinascita e di ottimismo in un paese che, superate le devastazioni del secondo conflitto mondiale e le iniziali difficoltà del dopoguerra, a cavallo tra gli Anni ’50 e ’60 viene investito da un’ondata di euforia. E che grazie a un frenetico sviluppo industriale, si avvia verso una stagione di riscossa sociale e produttiva i cui frutti cambieranno per sempre lo stile di vita degli italiani.
UNA FAVOLA. Proprio tra i risvolti più romantici della favola Giulietta – fatta di manager, progettisti e designer eclettici, che nel futuro dell’automobile riflettono quello di un intero paese – affiorano le ragioni più profonde della nascita della prima Alfa Romeo prodotta in grande serie. Una macchina che, in breve tempo, darà fiato ai progetti di espansione della casa del Biscione, consentendole di competere, seppur con economie di scala e prospettive più limitate, con la Fiat e gli altri costruttori europei. Nella nostra fotogallery, abbiamo riassunto le principali tappe della carriera della Giulietta, il cui straordinario successo rappresenta uno dei traguardi più alti dell’industria pubblica dell’auto.
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