Alfa Romeo Giulietta SZ: le forme creano velocità
Con la fine della seconda Guerra Mondiale, Zagato si conferma specialista nella carrozzeria ad alte prestazioni utilizzando, come principio guida, la forma razionalista. La consacrazione arriva con la nascita della categoria Gran Turismo, inventata a Milano nel ’49 da Giovanni Canestrini (uno degli inventori della Mille Miglia), Corrado Filippini, Giovanni Lurani ed Elio Zagato. La Gran Turismo è una classe intermedia tra Turismo e Sport, aperta alle vetture stradali con meccanica ad alte prestazioni e carrozzeria leggera. Questa le trasforma, nei weekend, in auto da corsa con la semplice aggiunta del numero di gara.
GIULIETTA SPRINT VELOCE ZAGATO. Dopo la fine del conflitto, Zagato realizza per Alfa Romeo alcune carrozzerie panoramiche con motore 2500, ultima evoluzione del motore 6C di Vittorio Iano. Nei primi Anni ’50 vengono quindi prodotte le 1900 SSZ (presentata al Concorso dell’Eleganza di Campione d’Italia del ’54) mentre dal 1956 il carrozziere milanese comincia a lavorare anche sul telaio della Giulietta. I piloti gentleman Dore e Carlo Leto di Priolo avevano infatti distrutto in un incidente alla Mille Miglia la carrozzeria della loro Giulietta Sprint Veloce e per questo avevano commissionano a Zagato (che già aveva allestito per loro diverse GT da corsa tra cui Fiat 8V e Maserati A6G ‘54), un vestito leggero per quella meccanica. Nasce così la Giulietta SV Zagato, che debutta alla Coppa Intereuropa a Monza nel ’56. Vince la categoria 1.3 evidenziando le qualità Zagato e incoraggiando così una rapida evoluzione stilistica verso una forma più compatta e tondeggiante. Grazie a questo nuovo design l’SVZ si aggiudica la vittoria di categoria alla 6 Ore di Spa Francorchamps del ’58.
GIULIETTA SZ CODA TONDA. Nel frattempo, lavorando ancora sui volumi gli Ingegneri Celestino Zoppi e Gianni Zagato sviluppano la forma della SVZ. Nel 1960 debutta al Salone di Ginevra la Giulietta Sprint Zagato Coda Tonda. La piccola GT del Biscione ha volumi arrotondati, pura forma definita dalla funzione. È agile, veloce, elegante e con un piccolo 1300 bialbero da ben 100 cavalli.
CODA TRONCA. La Giulietta SZ Coda Tonda è subito vittoriosa al Tour de France e alla Targa Florio ma, intanto, a Milano l’attività continua: l’Ingegner Zoppi e Gianni Zagato realizzano il loro capolavoro, l’Aston Martin DB4 GTZ presentata in Inghilterra nell’autunno del 1960. Nella primavera del 1961, gli ingegneri dell’Alfa Romeo sperimentano, su una Giulia GTZ con telaio tubolare le teorie di Wunibald Kamm, ingegnere berlinese tra i massimi teorici dell’aerodinamica applicata alle auto. Elio Zagato, invece, è affiancato dal giovane Ercole Spada, da poco in azienda, per lo sviluppo dell’evoluzione della Giulietta SZ. Sull’autostrada tra Milano e Bergamo si scorge una Giulietta SZ con coda allungata e segnata da una netta cesura in coda. Il suo telaio tubolare è stato vestito con questa curiosa carrozzeria a tetto ribassato e ‘coda allungata’ per migliorare i flussi ma troncata in modo da non influire negativamente sulle proporzioni.
SUBITO VELOCE. La Giulia GTZ prima e la Giulietta SZ con coda di KAMM o – più volgarmente – coda tronca ottengono ottimi risultati: aumenta la velocità massima in modo significativo a parità di giri espressi dal motore. Il dato della Giulietta è di 220 orari, velocità molto elevata nonostante il piccolo propulsore ‘milletre’. Nel settembre ’61 la Giulietta SZ II° serie, con la nuova coda tronca, scende in pista per la prima volta a Monza al GT Grand Prix cogliendo la vittoria. Tra il ’60 e il ’62 vengono prodotte circa 220 Giulietta tra Coda Tonda e Coda Tronca (queste ultime sono circa una quarantina). Questa nuova forma, nel frattempo, viene applicata dal Reparto Tecnico della Zagato, al nuovo modello granturismo da iscrivere in classe 1600: la Giulia Tubolare Zagato che debutta nel 1963.
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