Alfa Romeo Giulia, una nuova regina della strada
Se la 1900, nel 1950, rappresenta il primo passo concreto dell’Alfa Romeo verso quella dimensione industriale che ne farà, per quasi quarant’anni, un punto d’orgoglio per l’industria pubblica italiana, la Giulietta è, qualche anno dopo, il simbolo del ‘miracolo’ che ribalta definitivamente le economie di scala della fabbrica milanese. Nel giro di dieci anni, lo stabilimento del Portello passa dal costruire artigianalmente una manciata di vetture di lusso all’anno alla produzione in grande serie di modelli più popolari, ma non per questo privi del Dna di purosangue da corsa che aveva sempre contraddistinto le automobili del Biscione sulle strade e sui circuiti di tutto il mondo. Il filo che tiene unite la 1900 e la Giulietta si riallaccia anche alla Giulia, un modello per molti aspetti di rottura, dai contenuti fortemente innovativi, eppure saldamente legato ai valori fondativi della casa milanese.
LA GIULIA. L’avventura della Giulia muove i primi passi in parallelo alla costruzione di un nuovo, grande stabilimento. Ad Arese, una quindicina di chilometri a nord-ovest del Portello, mattone dopo mattone sta prendendo forma la grande scommessa dell’allora presidente dell’Alfa Romeo, Giuseppe Luraghi. Animato dalla ferma convinzione che la produzione automobilistica debba diventare la punta di diamante dell’industria pubblica, Luraghi guida l’espansione dell’Alfa Romeo per quattordici anni, dal 1960 al 1974. Un arco di tempo scandito da grandi cambiamenti e da alterne fortune, in cui la casa del Biscione – all’epoca nell’orbita delle partecipazioni statali – conquista fette di mercato via via più consistenti, ma comincia anche a sperimentare, con conseguenze purtroppo esiziali, la stagione dell’autunno caldo e le sempre più frequenti invasioni di campo della politica e dei sindacati. Una fotografia in chiaroscuro in cui la Giulia – autentica best-seller e capostipite di una nuova, gloriosa generazione di Biscioni – rappresenta senza dubbio una nota di colore che ripercorriamo in tutte le sue evoluzioni in questa fotogallery.
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