Abarth 1000 SP, ossia l’altra Alfa Romeo 4C
Nel 1966, Carlo Abarth incarica Mario Colucci, progettista arrivato allo Scorpione nel 1958 dopo l’esperienza nell’Alfa Romeo, di realizzare un’auto da competizione ambiziosa e rivoluzionaria. Si tratta di una spider leggera e potente, bassissima, con linee semplici e filanti.
OMAGGIO AL PASSATO. È l’Abarth 1000 SP, dove la sigla SP indica Sport Prototipo, un’auto che conquista subito un’importante serie di vittorie che contribuiranno a consolidare il prestigio del marchio. Facendo un salto in avanti nel tempo, arriviamo al 2009, quando il centro stile della casa torinese valuta di reinterpretare in chiave moderna le linee della 1000 SP pensando a una super sportiva di dimensioni compatte. Da questa idea nascono due progetti: la nuova Abarth 1000 SP e l’Alfa Romeo 4C. Il secondo diventerà realtà, il primo resterà nei bozzetti dei designer. Almeno momentaneamente.
SOGNO NEL CASSETTO REALIZZATO. Nel 2021, infatti, il progetto di una moderna Abarth 1000 SP esce di nuovo dai cassetti dei designer e si trasforma in una vettura che richiama le linee della sportiva anni ‘60. Il progetto viene ulteriormente aggiornato, e si traduce in un’auto che rispetta i tre principi cardine dell’antenata di 55 anni prima: leggerezza, aerodinamica e praticità.
FASCINO VINTAGE, SENZA FRONZOLI. Ne è nata una spider a motore centrale con linee sinuose. La vetratura dell’abitacolo dell’Abarth Classiche 1000 SP è caratterizzata dai deflettori laterali sagomati, che si abbassano verso il roll bar a vista. Nella parte posteriore, fari e scarichi si fondono in armonia, mentre le asole per il raffreddamento ricordano quelle della progenitrice. Sulla carrozzeria – rigorosamente rossa – si aprono le prese d’aria, da quella a bocca sul cofano anteriore fino alle più piccole su quello posteriore. Anche i gruppi ottici con proiettori puntiformi sul muso e una sola coppia di fanali rotondi nella coda rispettano lo stile minimalista della 1000 SP storica. Essenziale come su un’auto da corsa è l’abitacolo.
SOTTO LA “PELLE” È MODERNA. Cambia invece ilo telaio, che non è più tubolare come sulla storica 1000 SP ma che su quella dell’Abarth Classiche lascia spazio a una cellula centrale in fibra di carbonio con l’avantreno in alluminio. In posizione centrale posteriore, proprio dietro all’abitacolo, c’è lo stesso quattro cilindri turbo a benzina da 240 CV dell’Alfa Romeo 4C. Le sospensioni anteriori a triangoli sovrapposti si abbinano a quelle posteriori con schema McPherson, mentre i potenti freni a disco sono firmati Brembo.
OCCASIONE UNICA. Della moderna Abarth Classiche 1000 SP sono stati prodotti solo cinque esemplari, uno dei quali è in vendita su Classic Driver. Quanto alla naturale evoluzione della 1000 SP, oggi può essere considerata l’Abarth Classiche 1300 OT, a sua volta ispirata all’iconica vettura sportiva degli anni ‘60. Il modello di stile, che anticipa una piccola produzione in serie, è esposto all’Heritage Hub di Stellantis nell’ambito della mostra temporanea allestita in occasione del 75° anniversario dello Scorpione, che ripercorre le tappe più importanti del marchio attraverso alcune delle sue vetture più famose.