AA Delta Futurista: un passo oltre l’Integrale
Dici Delta e i ricordi incalzano. Perché la Delta rappresenta sogni e aspirazione. Si tratta di un modello di cui, su Veloce, parliamo sempre volentieri (qui i suoi primi 25 anni, qui il video di un esemplare da 280 km!) perché… ha smesso di essere sé stesso per diventare icona, pura estetica della desiderio automobilistico. Cosa che riesce a una ristrettissima cerchia di auto. Tutte dive. Curioso? No. La Lancia di oggi ha in listino un’utilitaria, non è più quella che vince nei rally; però quel mondo di appassionati che è cresciuto vedendo la Delta saltare nel fango e sputare sassi fuori dalle curve è impazzito per il tributo di Automobili Amos all’Integrale. E il cortocircuito tra la Lancia di ieri e quella di oggi è tornato in auge sottoforma di hashtag: #makelanciagreatagain.
ALLORO. La Delta è un mito pluridecorato che non si limita a reiterarsi, ma genera proseliti. Evidenza ne è la parabola della Delta Futurista: restomod tutto nostrano nato dall’urgenza di un gruppo di petrolhead che non solo ha solo rivisitato il suo mito riadattandolo ai nostri tempi, ma che è riuscito a lanciare un segnale forte. Di rottura: la Futurista è il manifesto di una cultura montante, fatta di persone che danno come assunto il patrimonio storico di ben oltre un secolo di storia dell’auto e, riconoscendone le protagoniste, cominciano a domandarsi perché brivido e trasporto non riescano più a far parte del dna della produzione attuale. Nel terzo film che abbiamo preparato, e che presto sarà online, Eugenio Amos (ceo e founder di Automobili Amos), Carlo Borromeo (socio di AA e direttore creativo dello studio di design BorromeodeSilva/Garage Italia) e Luca Ciancetti (a capo del reparto Motorsport della Podium) ci parlano dei segreti della Delta Futurista. Primo e unico modello ‘restomodizzato’ (la cui produzione – sold out – è di soli 20 pezzi) in attesa di nuove auto dedicate al domani.