A volte ritorna: Brough Superior, la ‘Rolls’ a due ruote
Può darsi che tu non l’abbia neanche mai sentita. Meglio così. Perché la sua storia ti sorprenderà. Devi sapere che George Brough era un matto. Inglese, impallinato di meccanica, tra le due guerre mondiali decide di costruire la ‘Rolls delle moto’. Che molto umilmente chiama Brough Superior (e se sei un patito di lettering per te merita anche solo per quel logo, con la ‘S’ di Superior che si collega alla ‘g’ di Brough). Bella, sexy ancora oggi (guarda le proporzioni, il serbatoio che si stringe, gli scarichi che hai già capito tutto), era carissima (costava quanto prendeva un impiegato in un anno) e, soprattutto, velocissima. La più veloce di tutte. A tal punto che i nomi dei modelli altro non erano che le massime che potevi farci, in miglia: SS80=130 km/h, SS100=160 km/h. Bicilindriche a V, montavano motori rigorosamente british, J.A.P. (J.A. Prestwich) o Matchless, e avevano cilindrate anche importanti (fino a 1000 cc). Non ci vuole un genio per capire come mai sia diventata l’oggetto dei desideri di molti. E così, mentre in Italia il Vate girava in Isotta Fraschini, lo scrittore irlandese George Bernard Shaw, premio Nobel nel 1925, cavalcava una moto di Mr Brough. Facendo venire delle gran voglie agli amici come T.E. Lawrence. Quel Lawrence d’Arabia che ne ha avute ben sette (visto che si è schiantato poco prima che gli consegnassero l’ottava). Oggi, tra i collezionisti più noti, c’è l’immancabile Jay Leno che, prudentemente, si è fermato a sei.
ESPERIMENTI. Erano anni di contaminazioni, e George si divertiva a sperimentare. Per questo a un certo punto i due cilindri cominciano ad andargli stretti e pensa di montare un bel quattro. Attenzione però, a cilindri contrapposti e montato verticalmente, trattasi di quella Golden Dream presentata a Londra nel ’38. Per non parlare di quella volta che ci piazza un motore di una Austin 7 (trasmissione compresa). O quando decide che è pronto per diventare anche la Rolls delle macchine e si butta nel mondo delle quattro ruote: ne fa poco meno di 100, prendendo i motori dalla Hudson (finché glieli dà). Ma per l’ultima è costretto a una motorizzazione di ripiego, un Lincoln V12. Che storia, ragazzi. Ciononostante, ottanta anni fa, chiudeva i battenti. Il segreto dell’insuccesso? L’ultima guerra mondiale.
LA RINASCITA. Metti via il fazzoletto, però. Niente lacrime, è una storia a lieto fine, questa. Perché, come sai bene, un pugno di anni fa hanno deciso di riportare su strada questo ferro tanto blasonato. Il primo prototipo l’hai vista all’EICMA (nel 2013), certo, ma siccome non ti sfugge niente, avevi già capito che anche la moto dell’Aston Martin di quest’anno in realtà è una Brough Superior. Quello che non sapevi è che il matrimonio tra due inglesine è un po’ un deja vu. La SS100 di oggi, ancora una bicilindrica di 1000 cc, ha però 8 valvole e supera i 100 cv (a 9600 giri). Il telaio è in titanio, in totale pesa 186 chili, e ha una distribuzione di 50-50 che assicura un incedere a dir poco elegante. E anche se il serbatoio sembra sempre lui, be’, la verità è che ormai la Brough Superior è passata al di qua della Manica, visto che è francese.