Volkswagen e-Bulli: il van va a corrente
Se nel nostro paese sono le iconiche Fiat Panda e 500 a convertirsi all’elettrico con le trasformazioni di Garage Italia, anche in Germania hanno voluto dare una nuova vita ‘a zero emissioni’ a un vero mito della Volkswagen, il Bulli. La casa tedesca in collaborazione con eClassic, un’azienda specializzata nell’elettrificazione di auto storiche, ha presentato il prototipo e-Bulli a trazione 100 percento elettrica basato sulla prima generazione (T1) del pulmino.
MOTORE MODERNO. L’e-Bulli ha così perso l’originale boxer a quattro cilindri in favore del motore elettrico dell’ultima Volkswagen UP!, un’unità da 83 cv e 212 Nm di coppia massima alloggiata sempre al posteriore in luogo del tradizione propulsore a benzina. Anche l’originale trasmissione è stata abbandonata in favore di un cambio monomarcia, mentre il pacco batterie da 45 kWh è integrato nel pianale al centro del furgone. Originale la disposizione della porta di ricarica, posizionata al posteriore dietro al porta targa; da lì è possibile fare il pieno di energia all’e-Bulli sia in corrente alternata che continua per tempi di ricarica dallo 0 all’80 percento in circa quaranta minuti.
MODERNO ANCHE NEI DETTAGLI. Grazie a questo nuovo powertrain il Volkswagen e-Bulli raggiunge i 130 km/h di velocità massima autolimitata e percorre fino a 200 km tra una carica e l’altra. Le modifiche dell’originale Bulli del 1966 non si sono fermate qua: è stato migliorato il comfort e la tenuta di strada grazie alle nuove sospensioni mutilino su tutti e quattro gli angoli, un nuovo sterzo a pignone e cremagliera e un’impianto frenante con quattro freni a disco. Per finire gli uomini della Volkswagen hanno modernizzato anche la carrozzeria e l’abitacolo del Bulli: all’esterno oltre alla vivace colorazione arancione il furgone adotta nuovi fari a led mentre all’interno ci sono nuovi rivestimenti per i sedili, un inedito pavimento in legno. Per monitorare lo stato di carica della batteria e mettere in moto il Bulli la plancia integra un piccolo display digitale e al centro tra i sedili anteriori figura una nuova leva ‘del cambio’. Il kit di conversione del Bulli è offerto da eClassic ad un prezzo di partenza di circa 65mila euro ed è disponibile anche per le altre versioni T2 e T3 del mitico furgone Volkswagen.
C’era una volta, tanto tempo fa un signore dei Paesi Bassi, tal Ben Pon che ebbe un’idea così per caso, vedendo all’interno dello stabilimento del Maggiolino Volkswagen di Wolfsburg l’autopiastra, una piattaforma motorizzata per il trasporto interno di merci e dei telai di prova.
Ben Pons, immaginò su quell’autopiastra un furgone con molto spazio libero e un carico utile di almeno 750 kg.
Ben immaginò il Bulli.
Qualcuno di molto importante lì dentro, lo ascoltò.
Ordinò per rendere immediata la produzione del Bulli sulla stessa linea del Maggiolino di adottarne il motore, la trasmissione e i’assale anteriore.
Ma non tutto filò liscio.
All’idea mancava qualcosa di molto importante, soprattutto per un furgone: l’aerodinamica.
Proprio questa era la mancanza dei primi veicoli di prova.
Il Bulli opponeva un’elevata resistenza all’aria e conseguentemente un consumo veramente eccessivo, oltre ad essere infinitamente lento.
Una mancanza a cui lavorarono in tanti e che una volta colmata donò sex appeal al Bulli.
La parte anteriore venne arrotondata, in modo da raggiungere il coefficiente di resistenza di 0,44 e un consumo di circa 10 litri per 100 km.
Il risultato di vendita superò di gran lunga le aspettative e il Bulli divenne il van icona del XX secolo.
In Italia, Dante Giacosa seguì lo stesso principio.
Squartò una Fiat 600 per posizionarvi una carrozzeria monovolume a guida assai avanzata. Il risultato nelle vendite fu alquanto deludente: 240.000 contro il milioni di Bulli venduti ovunque e per chiunque.
In tempi non sospetti, più recenti, il papà delle attuali 500, Panda 3 e del Cubo, creò una nuova Multipla, fine a se stessa, con 6 posti in tre file per meno di 4 mt. di lunghezza.
La creatura giolitiana seguì la stessa sorte della precedente giacosana: fu incompresa.
Intanto i teutonici non finiscono di stupire.
4 fantastici Bulli elettrici: il lungo, il veloce, il corto (I.D. Buzz, Budd-e, e-T!) e ora anche il vecchio, caro originale padre, un po’ hippy, un po’ lavoratore.
Giudicateli voi.
Quando saranno in vendita, naturalmente.