Voglia di off-road con le concept Jeep
Ogni anno, da decenni a questa parte, Jeep entusiasma i propri fan con gli attesissimi “Easter Jeep Safari”, degli enormi raduni dinamici all’insegna dell’off road e del divertimento. Il ritrovo è nel deserto del Moab, mecca dei fuoristradisti e luogo costellato di sentieri più o meno impegnativi, dal livello base passando per quello quasi letale e poi dritti a “io lì non mi ci arrampico proprio”. Il Jeep Easter Safari dura svariati giorni (solitamente nove), durante i quali la casa americana delizia gli appassionati con i concept più fantasiosi basati sui modelli correnti; alcuni pensati per le escursioni fuoriporta o la vita all’aperto, altri per assaltare le pareti più ripide e impensabili. Quest’anno Jeep ha portato nello Utah ‘solo’ quattro one-off, meno del solito ma sempre sufficientemente pazzi da piacere.
JEEP LOW DOWN CONCEPT. Il Low Down è un fuoristrada controcorrente, che omaggia il concept Lower 4.0 di quindici anni prima. L’assetto conserva l’altezza della Wrangler Rubicon 392 di serie, per mantenere basso il centro di gravità, ma questo non vuol dire che l’altezza da terra non cambi. Il Low Down infatti monta – su cerchi color bronzo da 20’’ – gomme BF Goodrich Krawler da 42 pollici, così paffute che è servito rimpiazzare i passaruota di serie con altri in carbonio realizzati su misura. Paraurti anteriore e posteriore hanno sbalzi ridotti, la verniciatura sfavillante si chiama ‘Poison Apple Red’ mentre il motore è un più che gradito 6.4 litri V8 da 475 cavalli. Davvero aggressivo.
JEEP WILLYS DISPATCHER CONCEPT. Omaggio che fonde retrò e moderno e reca il nome di una pietra miliare della Jeep, la Willys. Il Dispatcher (ci fa venire in mente qualche messaggero del Far West al galoppo) si basa sulla Wrangler 4xe ed è mosso dal due litri ibrido plug-in da 375 cavalli, scaricati attraverso la trazione integrale ed un cambio automatico ad otto marce. I cerchi sono teneri dischi in acciaio da 16’’ verniciati di bianchi e dallo stile retrò, con gomme da 36’’ Super Traxion. Il frontale sfoggia un paraurti custom sulla quale è montato un verricello per tirarsi fuori dalle situazioni più scomode. Gli interni sono poco azzeccati come abbinamento, tutto quell’infotainment moderno circondato da pelle e stoffa color cuoio antico stona un po’, mentre gli esterni sono più riusciti grazie alla brillante verniciatura ‘Element 115 Green’ e al ‘Bikini Top’ che vi fa sentire sempre come se foste in spiaggia.
JEEP GLADIATOR RUBICON HIGH TOP CONCEPT. Sulla Rubicon High Top i cerchi quasi spariscono, affogati come sono nelle gomme, la carrozzeria invece non potreste non vederla nemmeno se aveste appena finito la terza bottiglia di Whiskey. Le linee del pick up americano difatti sono verniciate con un audace ‘Giner Snap Metallic’, un senape acceso a contrasto con grafiche scure che fa risaltare la sua grossa mole. I cerchi sono da 18 pollici con gomme BF Goodrich All Terrain da 40’’, sovrastati da passaruota su misura e un assetto ad aria che rende il Rubicon – passo lungo a parte – semi inarrestabile. Gli assi anteriori e posteriori sono dei massicci Dana 60, mentre il motore è il V6 Pentastar da 3.6 litri abbinato al cambio automatico a otto marce.
JEEP VACATIONEER CONCEPT. Con la Vacationeer il team JPP (Jeep Performance Parts) ha deciso di strizzare l’occhio ai ‘SUV’ del passato, come la Wagoneer e la Grand Wagoneer, realizzando una monovolume/Suv da avventura. La Vacationeer non è estrema come gli altri concept ma è quella probabilmente più adatta ai giorni della Easter Safari, specialmente se decidete di dormire all’aperto. Sul tetto infatti monta una avveniristica tenda in fibra di carbonio con spazio per due persone e (potenzialmente) una vista che nessun cinque stelle potrà donarvi; inoltre la seconda e terza fila di sedili scompaiono per garantire ancora più spazio. A muovere quei cerchi da 18’’ avvolti in gomme da 35’’ adatte al fango ci pensa un 3.0 litri Hurricane bi-turbo da 510 cavalli, così potrete arrivare ovunque, e soprattutto arrivarci in fretta!