Veloce intervista: Kalle Rovanpera
Due volte campione del mondo rally, e 24 anni da poco compiuti (il 1° ottobre), il finlandese Kalle Rovanpera ha vissuto un anno a mezzo servizio per il team Toyota Gazoo Racing, con il quale aveva concordato un programma limitato nella serie iridata, che non gli ha impedito comunque di imporsi in quattro gare, tra cui il Rally del Cile. Tutto ciò per permettergli di divertirsi in altre discipline automobilistiche: rally storici e gare in pista, come i tre weekend cui ha preso parte nell’ambito della Carrera Cup, due in Belgio e una in Italia, a Monza, dove era in programma l’ultimo e decisivo appuntamento della Carrera Cup Italia. Sul circuito di Monza Kalle aveva già girato durante il rally mondiale che si era disputato tra autodromo e valli bergamesche negli anni del Covid (2020 e 2021), ma presentarsi in pista con una Porsche GT3 Cup non è stata la stessa cosa… tanto più che le prove libere del venerdì si sono corse con pista bagnata, condizione tutt’altro che ideale per conoscere e imparare il rapporto tra la 911 da circuito e l’asfalto brianzolo. Alla fine delle qualifiche del sabato Rovanpera aveva ottenuto il 21° tempo, che poi ha trasformato con una bella rimonta in un quinto posto in classifica gara-1, complici alcune penalità comminate a piloti giunti al traguardo prima di lui, mentre in gara-2 è risalito dal 15° posto sulla griglia di partenza all’ottavo sotto la bandiera a scacchi.
Com’è andata? chiediamo a fine weekend a Kalle Rovanpera
“Mi sono divertito molto. La qualifica non è andata bene, ma me l’aspettavo visto che è stata la mia prima, vera sessione e non si può provare più di tanto. Era difficile, ho fatto solo qualche giro con le gomme rain. A quel punto ho atteso molto le due gare. E lì il ritmo gara è stato davvero buono. Ho vissuto alcuni bei duelli, sono rimasto fuori dai guai, ho compiuto dei sorpassi e ho concluso in buona posizione al traguardo. Sì, sono contento.”
Soddisfatto del risultato finale?
“Contento del weekend, ma non meravigliato di quanto di buono fatto vedere nel Tempio della Velocità.
Sorpreso di come è andata?
“Non sono sorpreso. Mi aspetto sempre molto da me stesso. Non direi perché conosco le mie qualità, piuttosto perché i miei piani iniziali prevedono sempre di fare bene. Se vuoi farcela è fondamentale”.
Come è stato adattarsi a una 911 da pista, per te che provieni dai rally?
“Occorre adattamento per passare dai rally alla pista, al di là della vettura che si guida. La cosa più complessa è adattarsi anche ai piccoli dettagli. Mettere tutto insieme è molto più difficile rispetto ai rally, dove la guida conta di più e puoi fare maggior differenza. In circuito hai bisogno di tutto: auto, messa a punto, pressione delle gomme, guida, che deve essere molto precisa… E tutto deve funzionare bene insieme”.
La pista è più tecnica e non permette di improvvisare molto…
“Molto più tecnica; nei rally se decidi di andare forte vai forte, in pista non lo puoi decidere, tutto deve funzionare”.