Vele d’epoca 2020: vento in poppa, ma con classe
È così che funziona il mondo, bellezza. Le auto di oggi sono così perfette che vanno addirittura da sole? Bam! Tornano di moda le scoppiettanti vecchiette tutte doppietta e sparate d’olio (senza contare che rievocazioni storiche tipo Mille Miglia e raduni alla Goodwood ormai sono partite per la tangente). Ecco, ma non pensare che per le barche sia diverso. Anche se una differenza c’è. Mentre su strada le auto dei tempi che furono impestano nasi e orecchie degli astanti ciononostante festanti, gli yacht d’antan deliziano l’impettito parterre con un elegante silenzio che sa di foto in bianco e nero. Il tutto, rigorosamente, vista mare. Ecco perché assistere a una regata storica si trasforma in una scusa per una gita sulla battigia, ufficialmente per respirare un po’ aria buona dopo tutto quello che c’è stato (ma in realtà per una corroborante abbuffata di pesce).
TRE CATEGORIE. E così, anche quest’anno, l’AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca) ha annunciato un calendario fitto di appuntamenti marinari per gli amanti delle oldtimer galleggianti. Le regate, ben 16, solcheranno le acque liguri, le onde partenopee, come pure i mari veneziani (e tutto quello che c’è in mezzo). Le categorie che si contenderanno i quattro trofei sono sostanzialmente tre: Epoca (per barche varate prima del 1950), Classiche (dal ’50 al ’75) e Spirit of Tradition (repliche, ma non solo). Si salpa il 12-14 giugno con la seconda edizione del Ritorno in Capraia e si finisce a metà ottobre con il raduno Vele Storiche Viareggio. Uno degli appuntamenti più attesi, visto che siamo nell’anno della Coppa America, è proprio quello dedicato a Olin Stephens II, il guru statunitense che progettò lo scafo che la vinse nel 1937 (e che firmò altri 6 scafi che la difesero strenuamente dal ’58 al 1980).
