Una Enzo e una MC12 così non le avete mai viste

L’occasione è ghiotta, per chi ha la passione per i “giocattoli costosi” e un conto in banca da far invidia a Zio Paperone. Le supercar proposte in vendita dalla Romans International, società britannica specializzata nella compravendita di auto di super lusso e d’alta collezione, sono probabilmente quanto di meglio possano chiedere i collezionisti che puntano a regalarsi una Ferrari Enzo o una Maserati MC12. Di entrambi i modelli, ambasciatori di un’epoca, gli anni 2000, in cui le supercar sprizzavano da ogni poro il fascino unico delle monoposto di Formula 1, la concessionaria con sede nel Surrey offre due esemplari che definire “immacolati” è riduttivo. 

PIÙ FERRARI DI COSÌ… – Fiammante nel suo accesissimo rosso corsa, la Ferrari Enzo, una delle 400 uscite dai cancelli di Maranello (da cui, per la cronaca, una prese la via del Vaticano, destinata a Papa Giovanni Paolo II), riporta sull’odometro appena 228 km. Insomma, il 6.0 V12 da 660 CV che fa bella mostra di sé appena dietro l’abitacolo a due posti secchi, foderato in pelle color biscotto, finora ha emesso solo qualche vagito: starà al nuovo, fortunato proprietario di questo raro e prezioso bolide di razza italiana farlo ruggire fino alla zona rossa del contagiri, a quota 7800 giri. A che prezzo? Non è dato saperlo, visto che, come spesso accade nella vendita di automobili dal valore di svariati milioni di euro, la trattativa è riservata.

MESSA A PUNTO DA SCHUMI. Chi avrà la fortuna di portarsela a casa, comunque, nel proprio garage potrà coccolarsi un pezzo importante della storia recente del Cavallino Rampante: battezzata con il nome del mitico creatore della leggenda Ferrari, oltre che dai collaudatori di Fiorano la Enzo è stata “accordata” come un pianoforte nientemeno che dal sette volte campione del mondo di Formula 1 Michael Schumacher, e quel musetto unico e inimitabile, che strizza l’occhio alla F2002 con cui nel 2002 il fuoriclasse tedesco conquistò il suo terzo Mondiale con la Ferrari, vale più di mille parole per spiegare il profondo legame tra l’auto e le corse.

RARA E PREZIOSISSIMA. Non è da meno, anzi, la Maserati MC12, che quanto a esclusività sta su un livello addirittura superiore alla Ferrari Enzo, con la quale condivide buona parte della meccanica, motore a dodici cilindri in primis, pur se con una trentina di cavalli in meno. Di questo bolide che sembra scolpito dal vento la casa del Tridente ha costruito appena 50 esemplari – 25 nel 2004 e altrettanti l’anno successivo -, tutti color bianco Fuji e tutti con gli interni in pelle blu. L’obiettivo era ottenere l’omologazione del modello da competizione e tornare a respirare l’aria delle corse, dalle quali la Maserati si era ritirata 37 anni prima.

ALTA INGEGNERIA. Ne è venuta fuori una macchina sensazionale, un laboratorio d’alta ingegneria italiana su ruote capace, al pari della “cugina” con il cavallino rampante sul cofano, di prestazioni mostruose, con una velocità massima di oltre 330 km/h e uno “0-100” bruciato in 3,8 secondi. L’esemplare in questione, importato nel Regno Unito nel 2015, ha percorso 333 km ed è fresco di tagliando. Per farsene consegnare le chiavi potrebbero non bastare cinque milioni di euro, ma il gusto di sfrecciare con il vento tra i capelli al volante di un’auto dal simile fascino, accompagnati dal rombo del V12 che si alza potente nel cielo, per i nababbi con il pallino delle auto da mille e una notte non ha prezzo.