UK: il 22% delle auto dovrà essere elettrico
Dall’Inghilterra arriva in queste ore la notizia che il governo del Regno Unito ha definitivamente posticipato di cinque anni lo stop delle auto con motori benzina e diesel fissato a suo tempo dall’amministrazione di Boris Johnson. La nuova direttiva prevede infatti una road map un po’ più tollerante, ma che porterà grandi cambiamenti nella vita degli automobilisti inglesi già a partire dal 1° gennaio 2024, data in cui il 22% delle vendite di auto nuove – di tutti i produttori – dovranno essere a emissioni zero. Percentuale che salirà al 28% nel 2025, al 33% nel 2026, al 38% nel 2027, al 52% nel 2028, al 66% nel 2029, all’80% nel 2030 e infine al 100% nel 2035, quando verrà definitivamente vietata la vendita di tutti i modelli con propulsori normali o ibridi che siano. Scadenza peraltro che si allinea a quanto ribadito nelle scorse settimane dalla Commissione Europea a Bruxelles.
COME FUNZIONA. Per quei costruttori che non riusciranno a raggiungere l’obiettivo verranno imposte sanzioni, ancora da definire. Si tratta, secondo il Governo guidato dal primo ministro Sunak, di una manovra di “alleggerimento” e che al di là delle inevitabili dichiarazioni di facciata trova giustificazioni nei continui “mal di pancia” di molte amministrazioni europee preoccupate dagli imprevisti (?) e dalle difficoltà che il comparto auto occidentale incontra lungo la strada della transizione ecologica nelle quattro ruote. Il Governo inglese ha inoltre sottolineato che queste variazioni servono per permettere all’industria di prepararsi meglio al passaggio definitivo alle auto elettriche, oltre che dare più tempo per ampliare le infrastrutture di ricarica nel Regno Unito. Nel provvedimento vengono anche delineati passaggi, raccomandazioni ed eventuali crediti da acquistare per compensare il mancato raggiungimento degli obiettivi. In ogni caso le prime reazioni dei rappresentanti delle maggiori Case sembrano apprezzare queste direttive. Ad esempio Lisa Brankin, numero uno di Ford UK ha dichiarato che: “I nostri piani per veicoli elettrici in Europa sono ormai chiari e ben delineati: saremo in grado di proporre una sostanziosa gamma di auto elettriche entro il 2030”.
RIFLETTIAMO… Tutti felici e contenti verrebbe da dire guardando a prima vista il provvedimento e le reazioni suscitate, ma al di là delle ideologie e delle singole opinioni, noi di veloce continuiamo a chiederci quali saranno i reali risvolti futuri. Questa road map più tollerante pare comunque difficile da mettere in pratica, specie se si considera la velocità alla quale si dovrà sviluppare la rete di ricarica. Senza considerare, poi, i problemi che incorreranno tutti coloro che non potranno attaccare l’auto alla presa di casa. Ancora, bisognerà valutare l’impatto delle multe, ovvero quanto aggressivo vorrà essere il Governo inglese con i costruttori che non riusciranno a raggiungere l’obiettivo prefissato. Ma la domanda più importante che ci siamo fatti è la seguente: è giusto multare le aziende per una scelta che non dipende da loro? Se le case automobilistiche raggiungeranno o meno il 22% di immatricolazioni a zero emissioni sarà, infatti, il frutto delle scelte degli automobilisti. Soltanto loro in ultima analisi sono quelli che decideranno quante auto elettriche arriveranno sul mercato. Oltre che ampliare la gamma e offrire elettriche sempre più valide ed efficienti che cosa possono fare i costuttori? Forse sarebbe ora di spostare l’attenzione su ciò che davvero conta per muoverci in maniera più ecosostenibile e sostenibile per le tasche delle famiglie…