Torna la Bizzarrini nel nome di Giotto 

DA LIVORNO ALL’INGHILTERRA CON PASSIONE. Gli inglesi – si sa – hanno un debole per le auto che fanno sognare e per le storie che le riguardano. Ad esempio quella dell’ingegnere livornese Giotto Bizzarrini – oggi novantaseienne – che, prima di mettersi in proprio nel 1964, ha contributo alla creazione di capolavori come la Ferrari 250 GTO e il primo 12 cilindri Lamborghini.  Così i vertici della divisione automobilistica di Pegasus Brands – dealer di auto di lusso con sedi a Londra, Ginevra, Kuwait, Abu Dhabi e Dubai – hanno deciso di gettare le basi per la rinascita del marchio Bizzarrini ingaggiando tre “uomini giusti” in uscita dall’Aston Martin: Ulrich Bez, Christopher Sheffard e Martin Janette Green.

Bizzarrini GiottoIL MIO NOME È GIOTTO. Con un guizzo di marketing tanto ovvio quanto romantico, la supercar che nel 2024 aprirà un nuovo capitolo della storia moderna di Bizzarrini si chiamerà esattamente come il fondatore: Giotto. Ma in realtà, il marchio è già tornato a vivere nel 2021, quando è iniziata la produzione di 24 repliche della Bizzarrini 5300 GT telaio 0222, con il quale Regis Fraissinet e Jean de Mortemart conquistarono la vittoria nella classe alla 24 Ore di Le Mans del 1965. Anche la Giotto farà leva sul mito del passato, ma con un obiettivo ancor più ambizioso: dimostrare di non temere confronti con le auto da sogno di oggi.

Bizzarrini Giotto con Giorgetto e Fabrizio GiugiaroFIRMATA DA GIUGIARO.  Di questo nuovo bolide – che porta la firma di Giorgetto Giugiaro, già autore della linea della 5300 GT degli anni ’60 – per ora sono state diffuse le immagini di alcuni particolari che prefigurano l’aspetto definitivo. La carrozzeria, costruita interamente in materiali compositi, è bassa, larga e muscolosa. Pur ispirandosi alle forme dell’antenata, al netto della comune sinuosità del corpo vettura, non punta a un chiaro effetto revival. Meglio così: per “fare la differenza” e convincere quei pochi che potranno permettersela a comprarla, non sarebbe certo bastata la una mera trasposizione moderna di una vettura nata sessant’anni fa.

Bizzarrini GiottoCUORE LAMBORGHINI. Il direttore tecnico della Bizzarrini, Chris Porritt, in una nota ufficiale ha precisato che con la Giotto l’obiettivo finale non sarà “inseguire tempi di accelerazione o record sul giro, ma sviluppare un’auto per piloti esperti” che ricercano innanzitutto “purezza, autenticità e rarità”. Ciò non significa, ovviamente, che la Giotto rinuncerà a prestazioni di livello assoluto.

Bizzarrini GiottoIBRIDA O NON IBRIDA? Tanto è vero che la scelta del motore è caduta sul V12 Lamborghini, ma non è ancora chiaro ancora se si tratterà dell’unità della neopensionata Aventador o del nuovo dodici cilindri ibrido che equipaggerà la futura ammiraglia della casa emiliana. Comunque, anche nella “peggiore” delle ipotesi, i cavalli non dovrebbero essere meno di 700 e questo la dice lunga su quello che sarà il temperamento della Bizzarrini Giotto.

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