Toh, una Pagani Utopia a spasso per Mantova
OMAGGIO AL NIVOLA. Oscura, quasi una Batmobile che si aggira furtiva tra le strette vie di una Mantova che si sta svegliando. La Pagani Utopia da oltre 2 milioni di euro scorrazza tra le nebbie del ponte di San Giorgio, con lo “skyline” della città dei Gonzaga sullo sfondo. Poi si addentra sulla dolce salita che porta a piazza Sordello, sul ciottolato delle strette vie medievali del centro per concludere nei giardini di Palazzo Te. L’antico che abbraccia il moderno, la tranquillità dei laghi mantovani che si fonde con l’urlo del V12 AMG. La Pagani ha portato la sua terza hypercar sulle strade che erano percorse da un’icona dell’automobilismo mondiale: Tazio Nuvolari. Nato in un paese vicino, il “Nivola” ha legato indissolubilmente il suo nome a quello di Mantova.
VECCHIA SCUOLA. Nuvolari senza dubbio avrebbe apprezzato il dodici cilindri a V che la Pagani Utopia monta dietro all’abitacolo. Un 6 litri che, con il supporto di due turbocompressori, è in grado di erogare 864 CV a 5800 giri e 1100 Nm in un regime compreso tra 2800 e 5900 giri. E comunque, benché sia stata presentata alla fine del 2022, quest’auto è ancora sufficientemente “old school”. Non c’è ombra di elettrificazione e, per far valere il manico del pilota, il cambio a 7 rapporti è disponibile anche in versione manuale, quasi una mosca bianca ormai tra le hypercar moderne. Volendo c’è pure l’automatico, che però non cede al fascino della doppia frizione, per mantenere quella sensazione di calcio nella schiena ogni volta che si cambia marcia. Anche l’abitacolo, a cui si accede attraverso le portiere con apertura a forbice, fa a meno del grande display centrale, al quale si preferiscono quattro strumenti analogici.
VENTUNESIMO SECOLO. Dove invece la Pagani Utopia è decisamente moderna è nella monoscocca realizzata con materiali compositi estremamente leggeri, che consentono di contenere il peso a soli 1280 kg. Ricordate i valori di potenza e coppia? Bene, potete immaginare le prestazioni. I telai anteriori e posteriori in lega di acciaio al cromo-molibdeno accolgono le sospensioni, mentre i dischi carboceramici sono firmati Brembo. I cerchi, con una piacevole finitura dorata, sono avvolti dai Pirelli PZero Corsa sviluppati in modo specifico per la nuova hypercar di San Cesario sul Panaro.