The Little Car Company, cambia solo il nome?
Qui a Veloce le auto a batteria, di solito, le prendiamo un po’ “con le pinze”. Saranno veloci nel quarto di miglio, ma difficilmente riescono a pareggiare il livello di emozioni, carattere, ingegno, divertimento di una macchina con un bel V8 a benzina sotto il cofano. Le eccezioni sono rarissime: marchi di auto a corrente che si distinguono per i risultati eccezionali, come la croata Rimac, o per l’aver alzato l’asticella a livelli impensabili aguzzando l’intelletto, come McMurtry. Tuttavia, c’è un’altra azienda di vetture sibilanti che adoriamo, anche perché tecnicamente non produce vetture elettriche ma… giocattoli. Il suo nome, fino a ieri, è stato The Little Car Company.
CAMBIO IN CORSA. Questa azienda dell’Oxfordshire è nata da un’idea di Ben Hedley, che ha avuto l’audacia di iniziare a produrre costosissime repliche in scala funzionanti delle più affascinanti classiche di sempre. Di recente il nome di questa curiosa realtà ha cambiato nome in Hedley Studios: l’appellativo precedente era simpatico e immediato, ma la mole di lavoro e la fama sono state così elevate da richiedere un titolo più professionale e riconducibile al fondatore. Scelta comprensibile, anche se apprezzavamo tantissimo “The Little Car Company”.
VENDITE RECORD. L’azienda inglese negli ultimi anni ha avuto un successo corposo: in un solo triennio, sono state consegnate oltre 400 vetture in più di cinquanta paesi, spalmate tra tutti i modelli in gamma: l’Aston Martin DB5 J, la Bugatti Baby II, la adorabile Tamiya Wild One Max, la stupenda Ferrari 250 TR J e la Bentley Blower JNR. La 250 Testa Rossa ad esempio ha una carrozzeria in alluminio battuta a mano per 400 ore, telaio e sospensioni fedeli ai progetti di Maranello (ha persino la licenza Ferrari infatti) e può toccare i 100 km/h grazie al suo piccolo motore elettrico. Ha avuto un successone, nonostante costi – sedetevi – anche più di 100.000 euro, sufficienti per aprirvi la portiera di una Ferrari di seconda mano.
ARIA DI NOVITÀ. A dispetto del prezzo esagerato delle sue creazioni, o meglio, proprio per questo, la Hedley Studios si è creata una nicchia unica, che contro le attese si è colmata in poco tempo. Dopotutto, queste automobiline possono soddisfare sia i bambini sia il vostro fanciullo interiore, a patto di avere una gran bella disponibilità in banca, e di non essere troppo alti. Giocattoli ultra costosi, ma realizzati incredibilmente bene e genuinamente divertenti, dato che la 250 TR J provata a St. Moritz un paio d’anni fa resta tutt’ora l’unica elettrica che mi abbia mai davvero divertito. Il nuovo nome porterà nuove vetture, idee e sorprese dall’azienda inglese? Lo scopriremo molto presto.