Suzuki Hayabusa, chi è la più veloce del reame?

Suzuki Hayabusa, chi è la più veloce del reame?

Nel 1999, quando fu presentata la Ultimate Sport della casa di Hamamatsu, la Hayabusa, era una risposta a una domanda che nessuno aveva avuto ancora il coraggio di farsi: si può anche solo immaginare una moto omologata per andare in giro sulle strade di tutti i giorni che superi il muro dei 300 km/h? E in Giappone hanno detto sì. Questo modello, prima e ultima moto ‘street legal’ (immatricolata e in grande serie, visto che ne hanno vendute quasi 190mila) a infrangere il muro dei 300 km/h, più che una Katana affilata (tanto per citare un’altra Suzuki), sembrava una balenottera spiaggiata. Del resto, tutta quella velocità andava tenuta con le gomme per terra e dove non ci riusciva l’aerodinamica ci voleva la zavorra (oggi il peso è nell’ordine dei 266 kg). 

Suzuki-Hayabusa-2021-1

CROLLA IL MURO DEI 300 ORARI. La prima serie, quella del record di velocità, dura solo un anno, quel 1999 appunto. Poi a qualcuno viene il dubbio che la cosa non abbia senso o che nelle stanze dei bottoni vengano fuori con decreti e divieti. E allora lo slancio della carenatona viene limitato a 299. Roba da sembrare la politica dei prezzi americani, sai quelli dei 99 centesimi che abbiamo riciclato anche noi con l’euro? Una specie di foglia di fico che se da un lato è riuscita nell’intento di non attirare troppo l’attenzione, non ce la fa a coprire la carica sexy della bestia più micidiale che c’è in circolazione. Presentazioni fatte, pensa che hanno appena lanciato la nuova versione. Arrivata alla terza generazione, sotto la carena c’è l’immancabile quattro cilindri inferocito: 1340 cc e 190 cv (con una coppia quasi automobilistica di 150 Nm a 7000 giri). Il menù di questa specialità tutta nipponica prevede una Web Edition, in tiratura limitata a dieci esemplari (prenotabili solo online e tutti già esauriti). Il tutto viene servito su un letto di gadget che altrimenti sarebbero optional: come i silenziatori Akrapovič in titanio (omologati e che riducono il peso di quattro chili), le leve ricavate dal pieno, o una manciata di altri dettagli del genere, ma soprattutto la copertura del sellino del passeggero. Per le schilometrate in cui non sono ammesse zavorre. Né tanto meno testimoni. 

Suzuki-Hayabusa-2021-23

PIÙ VELOCE CHE MAI, GRAZIE AI BIT. Rispetto alle sorelle che l’hanno preceduta, questa volta a bordo c’è anche un sacco di tecnologia. Perché al di là che per la velocità pura, questa moto ha fatto innamorare generazioni di stradisti per il comfort (!), come pure per la piacevolezza del motore. A tutto questo bit è chip danno uno smalto ulteriore. Nel dettaglio: le modalità di guida, tre predefinite e altre tre personalizzabili, rimescolano le carte a disposizione del suo sistema nervoso digitale. Che passa per il controllo della trazione (dieci livelli, e anche disinseribile), la gestione dell’erogazione (tre livelli), la cambiata, l’anti impennata e il freno motore (tre livelli e, pensa te, se ti piace scivolare dentro le curve come fossi su una due tempi che fu si può anche spegnere). Ma adesso dimmi, scherzeresti mai col fuoco? No, appunto. E siccome l’indole di questa moto rimane a dir poco incendiaria, onde evitare spiacevoli bruciature (di limiti stradali), hanno messo l’Active Speed Limiter che tiene a bada i km/h per te. Pare funzioni anche come ricostituente dei punti della patente. 

Suzuki-Hayabusa-2021-20

  • Suzuki-Hayabusa-2021-1
  • Suzuki-Hayabusa-2021-2
  • Suzuki-Hayabusa-2021-3
  • Suzuki-Hayabusa-2021-4
  • Suzuki-Hayabusa-2021-5
  • Suzuki-Hayabusa-2021-6
  • Suzuki-Hayabusa-2021-7
  • Suzuki-Hayabusa-2021-8
  • Suzuki-Hayabusa-2021-9
  • Suzuki-Hayabusa-2021-10
  • Suzuki-Hayabusa-2021-11
  • Suzuki-Hayabusa-2021-12
  • Suzuki-Hayabusa-2021-13
  • Suzuki-Hayabusa-2021-14
  • Suzuki-Hayabusa-2021-15
  • Suzuki-Hayabusa-2021-16
  • Suzuki-Hayabusa-2021-17
  • Suzuki-Hayabusa-2021-18
  • Suzuki-Hayabusa-2021-19
  • Suzuki-Hayabusa-2021-25
  • Suzuki-Hayabusa-2021-26
CONDIVIDI SU

Lascia un commento

INCENTIVE
VIDEO
ALTRI VIDEO