Sul vulcano più alto del mondo… in Porsche 911
Pendii rocciosi ripidi e scoscesi e nessuna traccia di vita, se non qualche intrepido arbusto che resiste alle raffiche di un vento gelido. Il Nevado Ojos del Salado, vulcano situato tra Cile e Argentina che, con i suoi 6.887 metri di altitudine, è il più alto al mondo, è probabilmente l’ultimo posto sulla faccia della Terra in cui pensereste di incontrare una Porsche 911. E invece…
UN’IMPRESA DA INCORNICIARE. E invece non è stata una Toyota Land Cruiser né una Land Rover a toccare quota 6.734 metri, ma proprio una Porsche 911, alimentata con carburanti sintetici e guidata dal pilota Romain Dumas. A compiere l’improbabile scalata, in realtà, sono state due 911. Per la precisione, due coupé della serie 992 in versione Carrera 4S. I 450 cavalli del sei cilindri boxer biturbo e la trazione integrale sono alleati preziosi, in condizioni in cui potenza e grip contano tanto e in egual misura, ma in alcun modo sminuiscono la portata dell’impresa centrata dalla casa tedesca. Al punto che sulle due auto, soprannominate dal team Porsche Doris e Edith, si sono accese le luci dei riflettori: il lungometraggio Edith, Volcano Ascent, lo scorso agosto ha vinto il premio come miglior documentario agli International Motor Film Awards e qualche giorno il docufilm – cinquanta minuti da assaporare con il fiato sospeso – è disponibile su Amazon Prime.
PRONTE A TUTTO. Entrambe le Porsche 911 hanno mantenuto il motore e la trasmissione originali (chissà se i porschisti ci avrebbero scommesso un euro…), mentre tutto il resto è stato modificato in funzione della missione. L’abitacolo, tanto per cominciare, è stato svuotato di tutto il superfluo e dotato di sedili in fibra di carbonio con cinture a cinque punti. Le gomme ribassate di serie sono state sostituite con delle più robuste tassellate a spalla alta. E sono state rialzate pure le sospensioni. Non mancano poi tutti quegli accessori irrinunciabili per un’avventura “off-road” degna di tal nome, come il verricello, le barre portatutto e delle robuste piastre per non danneggiare le parti più delicate del sottoscocca. Edith era persino dotata di un sofisticato sistema di sterzo elettronico, senza collegamento fisico tra il volante e le ruote. Volete scoprire altre curiosità su queste super Porsche? Non vi resta che gustarvi il documentario. Buona visione!