SSC Tuatara: l’americana da 1750 cavalli
OBIETTIVO 300 MPH. Non solo Koenigsegg, Bugatti, Hennessey: a correre per il nuovo record di velocità per un’auto di produzione c’è una nuova sfidante: la nord americana SSC (Shelby Super Cars North America). Lo scorso decennio proprio la loro hypercar Ultimate Aero aveva ‘rubato’ lo scettro alla Bugatti raggiungendo, nel 2007, i 412 km/h, ma dopo tutto questo tempo la posta in gioco si è alzata; e dai 400 km/h l’obiettivo si è spostato alle 300 miglia orarie, ovvero 480 km/h. Per raggiungere una simile velocità, i tecnici della SSC hanno creato la Tuatara (un nome ripreso da un rettile neozelandese): la potenza è assicurata dal 5,9 litri V8 biturbo da 1369 o 1774 cavalli (a seconda del carburante utilizzato, benzina o etanolo) scaricati unicamente sulle ruote posteriori attraverso un cambio robotizzato a sette rapporti prodotto dall’italiana Cima. La monoscocca, così come tutti i pannelli della carrozzeria, sono in fibra di carbonio per aumentare la rigidità torsionale e diminuire il peso, che è contenuto in 1274 kg; mentre le linee filanti garantiscono un cx di 0,279. Tra le curve la Tuatara può, invece, contare sulle sospensioni a controllo elettronico e sulle appendici aerodinamiche attive. Nonostante la trazione dietro, la casa dichiara un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 2″5 e un tempo inferiore ai 9″75 sul famoso e amato (oltreoceano) quarto di miglio con partenza da fermi.
VERSO LA PRODUZIONE. A otto anni di distanza dalla prima concept, l’arrivo sul mercato della hypercar statunitense sembra finalmente imminente, tanto che nei giorni scorsi la SSC ha annunciato di aver consegnato la prima vettura di serie in occasione del The Quail, uno degli eventi più prestigiosi della Monterey Car Week. La Tuatara sarà prodotta in cento esemplari nello stabilimento di West Richland nello stato di Washington; il prezzo di listino non è stato rivelato. Quale costruttore riuscirà a battere per primo il record stabilito alla fine del 2017 dalla Koenigsegg con la Agera RS e infrangere il muro dei 480 km/h? La concorrenza si fa sempre più numerosa.