Spartan, dall’Australia con 460 CV per 700 chili!

Spartan, dall’Australia con 460 CV per 700 chili!

Tutto cominciò agli albori degli anni 2000, quando i fratelli australiani Peter e Nick Papanicolau volevano costruire un’auto che unisse il coinvolgimento di una supercar alle eccitanti prestazioni di una moto, le loro due principali passioni. Qualche mese passato a trafficare in un capanno con attrezzi e saldatrice ed ecco la Spartan-V: motore rubato ad una Ducati 1198S da 170 cavalli, stesso cambio, un telaio tubolare, la carrozzeria in carbonio e un ridicolo peso di nemmeno quattro quintali. Era il 2005, e da lì in avanti le cose cominciarono a ingranare sempre più, fino alla odierna Spartan.

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DA CORSA CON UN CUORE HONDA. Dopo svariate idee e prove, i fratelli australiani trovano il motore ideale nel mitico K24 Honda, affidabile, robusto, e capace di sprigionare cavalli come fossero fiocchi di neve sulle Dolomiti. Il propulsore è smontato pezzo per pezzo e ricostruito più malvagio che mai, con nuovi pistoni, bielle, fasce, valvole, iniettori, elettronica, volano ultraleggero e – ah sì – un compressore volumetrico Rotrex. Totale: 460 cavalli imbrigliati da freni AP Racing, Yokohama A052 e da un cambio manuale a sei marce. Il telaio e il rollbar sono ricavati da un particolare tipo di acciaio, tre volte più resistente del normale, e nascondono una cellula di sicurezza che oltrepassa i requisiti FIA.

ODE ALLE CAN-AM. Ora veniamo al lato estetico. I fratelli Papanicolau volevano un look vintage, qualcosa che ricordasse le gloriose vetture Can-Am degli anni ’60 come le Lola T70 o le McLaren M1A, tanto veloci quanto sexy. La Spartan ci si avvicina molto, le linee sono fluide e scorrevoli, senza turbolenze o interruzioni se non per le prese d’aria al retro e l’imponente alettone che svetta in coda. La carrozzeria è in carbonio nudo e non verniciato, e i pannelli – a sgancio rapido – pesano in totale meno di 20 chili. Quanto il sedile di una normale berlina! La Spartan non supera i 700 chili, ne genera 500 di deportanza a 250 km/h (la velocità massima è di 280 km/h) e riesce a demolire lo “0-100” in 2,3 secondi. Pazzesco.

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AUSTRALIANA DI NASCITA, INGLESE D’ADOZIONE. In Australia la Spartan è un’auto da pista, un giocattolo per imbarazzare chiunque ad un trackday, ma in Inghilterra – dove i sogni di un malato di ottani diventano realtà – questa belva è omologata per la strada. Viene progettata dall’altra parte del mondo e spedita ai ragazzi della ‘Le Mans Coupes’ (gli stessi che importano le meravigliose repliche dell’americana Superformance, dalle GT40 alle Cobra), che forniscono gentilmente frecce, fari, freno a mano e kit di sollevamento. Immaginatevi legati a quei sedili Tillet, sparati lungo una strada di campagna mentre un K24 vi urla dietro le orecchie in quella che a tutti gli effetti è un’auto da corsa. Libidine.

PREZZO DOLENTE, O FORSE NO? Più potente di una Ariel Atom 4R, più leggera di una Radical SR10 e con più grip di una Caterham, la Spartan è un oggetto assurdamente veloce e notevole. Ma costa. La top di gamma con il volumetrico (per i deboli di cuore vi è anche aspirata, 275 cavalli) richiederà 162.000 delle vostre sterline (circa 186.000 euro), anche se i due fratelli dell’Oceania sostengono una tesi interessante: la Spartan è economica da mantenere. Il K24 infatti produce quei 460 cavalli sbadigliando (cambio e monoblocco sono garantiti fino a 700 cavalli), è affidabile, e componenti e manutenzione costano un decimo di quelli di una supercar, inoltre gomme e pastiglie si consumano a malapena visto il peso ridotto. Sono riusciti a convincervi?

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