Sono la ZR1, la Corvette più veloce di sempre
Quello della Chevrolet Corvette è un nome mitico, capace di conquistare prima gli americani e poi di attraversare l’oceano e arrivare anche in Europa, sebbene raramente sia stata importata ufficialmente. La sua evoluzione l’ha portata a migliorarsi con il passare degli anni e ora si alza ulteriormente l’asticella, perché grazie al V8 più potente mai prodotto in America, la nuova Corvette ZR1 diventa la Corvette più veloce e potente di sempre. Il merito è tutto del V8 DOHC biturbo da 5,5 litri ad albero piatto, nome in codice LT7, che è in grado di produrre la bellezza di 1.187 cavalli a 7000 giri e 1122 Nm di coppia a 6000 giri. Numeri sufficienti a spingere la Corvette ZR1 fino a un massimo di 346 km/h e, nel caso vi venisse voglia di drag race, di bruciare il quarto di miglio in meno di 10 secondi.
OLTRE I LIMITI. Il propulsore LT7 è il risultato di abilità ingegneristiche che hanno portato a superare quelli che si pensavano fossero i limiti dell’architettura del motore, aggiornandolo per ottenere una potenza a quattro cifre senza scendere a compromessi nella componentistica. Sarà assemblato a mano dagli esperti della Chevrolet al Performance Build Center, che fa parte dello stabilimento di Bowling Green nel Kentucky.
LE ALI PER NON VOLARE. La nuova ZR1 non è solo la Corvette più veloce di sempre, ma è anche quella che garantisce la massima deportanza, con un peso dell’aria che arriva a quasi 550 kg alla massima velocità. Il telaio comprende una cattoria più snella con una minore resistenza aerodinamica e un piccolo spoiler con alette regolabili. Di serie c’è anche uno splitter anteriore in fibra di carbonio, modanature a bilancere, prese d’aria laterali con raffreddamento dei freni integrato e sottoalettone anteriore. Ad avvolgere i cerchi anteriori di 20” e posteriori di 21” ci sono i Michelin Pilot Sport 4S, mentre l’impianto frenante è in carboceramica. Per chi intende portare spesso la Corvette ZR1 in pista, c’è il pacchetto ZTK che aggiunge un’ala posteriore più aggressiva, canard anteriori e prese d’aria sul cofano, tutto realizzato in fibra di carbonio. C’è anche una messa a punto più rigida delle sospensioni e i pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 R.
DIVIDE ET IMPERA. Non è solo un richiamo al passato il lunotto posteriore diviso, che non si vedeva dalla seconda generazione della Corvette ed era stato anticipato quasi sotto traccia dalla Z06 GT3.R da corsa. Lo split-window funge infatti anche da “spina dorsale” grazie al segmento in fibra di carbonio tra i due vetri posteriori, garantendo una maggiore estrazione del calore del vano motore e lavorando in parallelo con numerosi altri elementi di raffreddamento della vettura. L’abitacolo della Corvette ZR1 esalta l’attenzione ai dettagli e mette in mostra l’esclusivo badge identificativo su una targhetta interna, sulle soglie d’ingresso e sul volante.