Singer ACS: la Porsche 911 da off-road ‘definitiva’
Dopo aver incantato gli appassionati di tutto il mondo con i restomod stradali più esclusivi delle Porsche 911, Singer apre il 2021 con un progetto tutto nuovo e, se possibile, ancora più affascinante: la ACS. Realizzata in due esemplari su commissione di un affezionato cliente, la Singer ACS – acronimo di ‘All-terrain Competition Study’ – è la trasformazione di una Porsche 911 in un fuoristrada da corsa per i raid più estremi, vedi Dakar e Baja. Come avvenuto con la Singer DLS – realizzata in partnership con la Williams Adavance Engineering -, anche per la ACS Singer ha scelto di collaborare con un’eccellenza del Regno Unito, quella di Richard Tuthill, uno dei più affermati preparatori di Porsche 911 classiche da rally.
UN ‘MOSTRO’ DA OFF-ROAD. Il progetto angloamericano è partito da una donor car, una Porsche 911 serie 964 del 1990, ma come possiamo osservare dalle immagini e dal video diffusi, della leggera sportiva di serie è rimasto poco o nulla: la carrozzeria è stata completamente sostituita da nuovi pannelli in fibra di carbonio, mentre il telaio è stato rivisto e rafforzato nei punti critici per affrontare senza esitazioni tutte le sollecitazioni della guida in off-road ad alta velocità. Totalmente inedite sono anche le sospensioni con due ammortizzatori a corsa lunga per ruota; ognuno di questi è completamente regolabile a cinque vie. L’altissima altezza da terra e la completa rivisitazione dei parafanghi ha poi permesso di montare grandi gomme da fuoristrada BF Goodrich su cerchi in lega forgiati da 16″. A fermare la vettura ci pensa invece l’impianto frenante con dischi e pinze a quattro pistoncini su tutte e quattro le ruote, mentre per eseguire rapidi cambi di direzione su ogni terreno non manca il freno a mano idraulico.
QUATTRO RUOTE MOTRICI E DUE TURBO. La 911 964 fu la prima 911 ad offrire la trazione integrale sui modelli Carrera 4: l’ACS ha mantenuto la trazione su tutte e quattro le ruote ma si tratta di un sistema completamente derivato dai prototipi di off-road completo di ben tre differenziali a slittamento limitato, uno per asse più quello centrale per garantire la massima motricità di ogni ruota. Dietro, come sempre, il motore: per questa applicazione Singer non ha utilizzato uno dei Boxer aspirati normalmente riservati ai suoi restomod, ma una variante sovralimentata del sei cilindri Porsche raffreddato ad aria. Si tratta di un 3,6 litri biturbo da 450 cavalli e 570 Nm di coppia massima; numeri che rappresentano solo la base di partenza per il propulsore della Singer ACS e che come dichiara Tuthill possono variare in base alle richieste del cliente e alla tipologia di gara e percorso da affrontare. A trasferire tutta questa potenza alle ruote ci pensa quindi una trasmissione sequenziale a cinque rapporti con palette al volante o, in alternativa, una più tradizionale leva del cambio.
DA CORSA. Anche l’abitacolo riflette l’animo corsaiolo della ACS: spogliato di ogni comodità e protetto dalla gabbia di protezione approvata Fia, è completo di avvolgenti sedili a guscio (anch’essi aderenti agli standard di sicurezza Fia), di un volante multifunzione con cui controllare tutte le informazioni del cruscotto digitale e di un avanzato sistema di navigazione satellitare per il copilota. Non mancano infine due ruote di scorta, una posizionata dietro ai sedili, una sotto al cofano anteriore. Un trasformazione radicale che permetterà a questa 911 di conquistare davvero ogni terreno: se vi state chiedendo a quale prezzo, be’ nessuna informazione è stata al momento rivelata dalla Singer, ma siamo sicuri che dopo averla vista ci sia più di un collezionista disposto a staccare un assegno a sei zeri per portarsela in garage… o, ancora meglio, nel deserto!
TUTTE LE ALTRE. La Singer ACS tuttavia non è l’unica interpretazione ‘Baja’ della Porsche 911: da una parte all’altre dell’Atlantico c’è chi mette mano alla noveundici per uscire da piste e tornanti alla ricerca di sabbia e fango. Le più emozionanti ve le raccontiamo qui.
