Rocky Auto 3000GT: la replica della pin-up giapponese

A cavallo tra gli Anni ’60 e ’70 a spaccare l’opinione pubblica ci pensavano i movimenti studenteschi del Sessantotto. Allo stesso modo a scuotere il mondo dell’auto ci pensò la Toyota. Era il Salone di Tokyo del 1965, quando si accesero i riflettori sul prototipo della 2000GT: la prima supercar giapponese capace di intimidire le blasonate gran turismo del vecchio continente. Una ‘modella dell’epoca’ che sulla scia della Shelby Cobra e della Ferrari 250, rappresenta tutt’ora una di quelle unicità storiche che hanno scritto la storia delle quattro ruote. Ecco, quindi, che a 57 anni da quella fatidica esibizione, la Rocky Auto riporta in vita la memoria della mamma delle super sportive del Sol Levante, costruendo la 3000GT. Una sorta di figlia illegittima di quella leggenda, ossia una replica che vuole celebrare la memoria della pin-up asiatica.

Toyota 2000GT

UNA SUPERCAR STELLARE. Era il 1967, e a due anni di distanza da quel salone ecco arrivare finalmente su strada la Toyota 2000GT. Costruita in soli 337 esemplari, oggi è una star tra i collezionisti con un valore, di circa 1 milione di euro. Per tutti gli altri, invece, è una stella sì, ma del cinema, per la sua partecipazione con Sean Connery nel film ‘Agente 007, si vive solo due volte’ in versione roadster (mai entrata in produzione).

Toyota 2000GT Spider in 007

AD ARMI PARI. La Toyota 2000GT è da ricordare, oltre al suo ruolo di attrice, anche per le sue prestazioni. Perché fu in grado di impensierire anche dei mostri sacri come con Porsche 911 e Jaguar E-Type. Realizzata in collaborazione con Yamaha, la coupé dal marchio con le ellissi, era coperta da una carrozzeria in alluminio, che portava la vettura a pesare solo 1120 chilogrammi. Si dice dai giornali dell’epoca che fosse estremamente divertente da guidare, merito anche di un baricentro bassissimo, dovuto ad un’altezza complessiva di soli 116 centimetri (sul tetto) e alle quattro sospensioni indipendenti a braccio oscillante. Passando al motore, sotto il cofano pulsava un sei cilindri in linea da due litri a carburatori con distribuzione a doppio albero a camme in testa. Propulsore che portava la 2000 GT ai 220 km/h di velocità massima, con uno scatto 0-100 km/h pari a 8″5 secondi.

SI PARTE DA ZERO. Ricordata la ‘grande bellezza’ giapponese, è arrivato il momento di conoscere nel dettaglio il lavoro della Rocky Auto. Al contrario dei normali tributi, la 3000GT parte da zero: nel senso, il restauratore giapponese non impiega nessuna componente originale della vettura. Questa super replica nasce da un foglio bianco, la struttura, la scocca e i pannelli sono realizzati a mano, partendo dalle specifiche originarie della Toyota 2000GT, con misure ottenute attraverso un processo di scansione al laser.

PER TUTTI I GUSTI. Catapultata ai nostri giorni, la 3000 GT non deve essere solo più moderna sotto l’aspetto tecnico, ma deve essere in grado di rispondere alle più svariate esigenze del pubblico. Partendo dall’aspetto meccanico, la replica della Rocky Auto presenta una componentistica tutta nuova, con una trasmissione odierna accompagnata dal leggendario 2JZ di 3,0 litri (un’icona a pistoni), disponibile anche in versione turbo. Mentre per gli amanti dell’ambiente è opzionabile la variante green, che monta l’ibrido di derivazione Toyota Prius. Invece, se volete provare l’esperienza di sentirvi Sean Connery si può scegliere la versione cabrio (mai prodotta) oppure l’intramontabile, quella con carrozzeria color oro. Proprio come il titolo del film “007, si vive solo due volte” è quindi possibile riportare ai nostri giorni una 2000 GT, come svegliandola da una lunga ibernazione durata 57 anni. Il costo per averla? Si parte da circa 175mila euro. (Testo: Federico Giavardi)