Rocket 3 Black: Triumph l’ha fatta nera
Due ruote possono essere tante cose. Lo scooter che ti porta in città, la carenata con cui vai in pista o la tourer che ti fa vedere il mondo quanto è tondo. Ma a volte sono semplicemente un gesto atletico. Un esercizio ingegneristico, una complicazione orologiera da mettere sul cavalletto e starla a guardare, come la pendola del nonno sul camino. O un quadro astratto, che non ci capisci niente, ma va bene così. Pezzi d’arte numerati, per veri intenditori: come queste Rocket 3 R (la nuda e pura) e Rocket 3 GT (quella con qualche dettaglio turistico in più), Black.
UN MONUMENTO ALLA TRIPLETTA. Certo che ti racconto cosa rende uniche queste serie speciali. Ma dopo. Adesso prenditi un momento per psicanalizzare con me questo tre cilindri in linea, montato longitudinalmente, di duemilacinquecento e dico 2500 cc. Perché è davvero roba da pazzi. Nonostante qualcuno ci abbia anche provato, è ancora questa la moto di serie col motore più grande di sempre. Che vuol dire soprattutto una cosa, una coppia da trattore: 221 Nm a 4000 giri (anche se i 167 cv a 6000 non sono da buttar via, visto che ti portano a 100 km/h in meno di 3″). A tenere in strada tanta bestia ci pensa il telaio in allumino, aiutato dalle forcelle Showa da 47 mm. In staccata apprezzerai le pinze Brembo Stylema, leggere e compatte, con quel disegno ingegnerizzato che facilita il raffreddamento delle pastiglie.
ALL BLACK, NEL DETTAGLIO. Non ho nessuna voglia di rovinarti la sorpresa. Ma qualche dettaglio te lo voglio comunque far notare, anche perché si mimetizza perfettamente con tutto quel nero. Un esempio, vedi i parafanghi? Ecco, sono in carbonio. I particolari in acciaio spazzolato o quelli in allumino te li trovi da te, secondo me. Hai un dubbio su quale sia il profilo migliore per il primo selfie? Dipende da come ti svegli la mattina, ti senti più cascata di collettori di scarico o infilata di condotti di aspirazione? La vita è fatta di scelte, si sa.
