RML P39: tutte le strade portano a Le Mans

RML P39: tutte le strade portano a Le Mans

Correre la 24 Ore di Le Mans, insieme a prendere il via a un GP di Formula 1, è probabilmente il sogno di qualunque bambino che inizia a gareggiare sui kart. La gara di durata più famosa al mondo ha una ruolo molto importante nell’immaginario collettivo, ispirando film, linee di abbigliamento e – naturalmente – automobili. Abbiamo scritto spesso di supercar che richiamano le vetture che corrono la 24 Ore, ma la RML P39 40th Special Edition è probabilmente uno degli esempi maggiormente riusciti.

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BORN IN THE UK. Nasce in Inghilterra, per merito della RML Engineering, specialista nel motorsport e nei restauri che proprio quest’anno compie 40 anni di attività (da qui il nome dell’edizione speciale) e di cui avevamo già parlato qualche mese fa per una meravigliosa Ferrari 250 SWB realizzata sulla base di una 550 Maranello. In questo caso la base di partenza è una Porsche 911 Turbo S (generazione 992.1), che si è trasformata in una bellissima hypercar in grado di affrontare le piste ma di muoversi con agilità anche sulle strade di tutti i giorni. 

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QUANTE MODIFICHE. L’intervento della RML ha modificato ogni aspetto della vettura di partenza, aumentando sia la carreggiata anteriore che quella posteriore (rispettivamente a 1.683 e 1.700 mm) e allungando leggermente anche il passo (+25 mm, ora a 2.475 mm). La carrozzeria originale in alluminio è stata sostituita da una in fibra di carbonio, con elementi aerodinamici attivi anteriori e posteriori, tra cui un DRS attivabile dal conducente per ridurre la resistenza aerodinamica sui rettilinei. Sul telaio è stato aggiunto un sistema di attuatore idraulico, per abbassarlo all’occorrenza, cioè quando si vuole ottenere la maggiore deportanza possibile: secondo i dati forniti dall’azienda si arriva a un massimo 923 kg di pressione dell’aria a 285 km/h contro i 204 kg garantiti dalla Turbo S di serie. Tutto ciò è utile a tenere incollata al terreno la P39 nonostante il notevolissimo aumento della potenza espressa dal 6 cilindri biturbo, che arriva ora a 912 cavalli a 7.300 giri, facendo quasi impallidire i 650 cavalli a 6.750 giri del modello originale. L’incremento della potenza del flat-six è stato ottenuto aggiornando il sistema dei turbo e agli intercooler e installando nuovi collettori, convertitori catalitici e uno scarico personalizzato. 

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CABINA DI PILOTAGGIO. Anche l’abitacolo della Porsche originale ha ricevuto un trattamento speciale, con l’aggiunta di nuovi sedili con uno speciale ricamo. Migliorata anche la sicurezza, grazie all’installazione di cinture di sicurezza a quattro punti per  entrambi i sedili anteriori. Quelli posteriori invece sono stati del tutto rimossi per dotare la vettura una mezza gabbia di sicurezza.

RECORD (PER ORA) VIRTUALE. Come si traduce tutto ciò in pista? Beh, la risposta non ha il timbro del mondo reale, ma nelle simulazioni la RLM P39 40th Special Edition gira sulla Nordschleife del Nürburgring in 6 minuti e 45 secondi, abbassando di quasi mezzo minuto il tempo di 7:17 minuti della 911 Turbo S e avvicinandosi alla barriera dei 6:30 minuti infranta solamente dalla Mercedes-AMG One con la tecnologia derivata dalla Formula 1. Durante la simulazione è stata impostata la modalità Track specifica per la pista, ma l’auto piuò essere guidata anche in strada e per questo esiste una modalità Tour, che aumenta l’altezza da terra e rende più morbide le sospensioni per una guida più confortevole. 

POTEVA ANDARE PEGGIO. La RLM assicura che saranno prodotti solamente 10 esemplari della P39 40th Special Edition, ognuno dei quali con un prezzo di 495.000 euro. Il costo che racchiude solamente solamente sulla trasformazione e nel quale non è inclusa né l’auto donatrice né le tasse. Insomma, meglio rompere il salvadanaio e mettersi in fila. 

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