Red Bull RB17: astenersi deboli di cuore

Red Bull RB17: astenersi deboli di cuore

Solo pochi anni fa ci aveva pensato l’Aston Martin Valkyrie a mostrarci come sarebbe potuta essere una hypercar concepita dalla matita di Adrian Newey. Un’auto estrema sotto ogni punto di vista, apparentemente impareggiabile: almeno per noi comuni mortali, perché per Adrian Newey quello era solo l’inizio. E una volta separate le strade tra Aston Martin e Red Bull, il progettista inglese si è rimesso al tecnigrafo per creare la vettura che vediamo per la prima volta oggi nella sua interezza. 

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THE BEST OF THE BEST. Niente strade di tutti i giorni, però, stavolta. La Red Bull RB17 sarà un mostro esclusivamente “pronto pista”, pensato per offrire a gentleman driver e collezionisti dalle tasche molto profonde un’esperienza – se possibile – ancora più estrema e viscerale di quanto provano i piloti di Formula 1 ogni domenica. No, non stiamo esagerando, e il motivo è più semplice di quel che sembra: non dovendo sottostare ad alcun regolamento, Newey e il suo team hanno attinto a quanto di meglio hanno progettato e realizzato negli ultimi tre decenni di competizioni nella massima serie, partendo da quello che viene considerato il miglior motore di Formula 1 di tutti i tempi, il V10

UNA SINFONIA. Ed è proprio un V10 – abbastanza piccolo: 4,5 litri di cilindrata – capace di “frullare” a 15.000 giri, il “cuore” della Red Bull RB17, abbinato a un sistema ibrido che contribuisce a fornire la bellezza di 1200 cavalli, tutti ovviamente scaricati sulle sole ruote posteriori. Un V10 che suonerà proprio come quello delle monoposto con cui piloti del calibro di Michael Schumacher e Fernando Alonso battagliavano alla metà degli Anni 2000, prima che l’onda green travolgesse anche il mondo della Formula 1. 

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ALTRO CHE DOWNFORCE. Basterebbe solo questo motore a farci drizzare i peli sulle braccia, ma ovviamente questa RB17 non sarebbe una creazione di Adrian Newey se non ci fosse un’attenzione all’aerodinamica mai vista prima su una vettura non da competizione e che, riprendendo le parole dei suoi creatori, avvicina la RB17 più al mondo dell’aeronautica che a quello delle automobili ad alte prestazioni. Una leggerissima scocca in fibra di carbonio scolpita attorno ai flussi dell’aria per un intricato mix di vuoti e pieni che permettono a questa hypercar da appena 900 kg di generare una deportanza pari al doppio del suo peso

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VISCERALE. Chi scrive questo articolo, un paio d’anni fa ha avuto l’onore di salire a bordo come passeggero di una Aston Martin Valkyrie AMR Pro. Beh, che dire, ripensando al torcicollo rimediato dopo solo pochi minuti a tutto gas tra i cordoli di Silverstone, fatico a immaginare il livello di stress fisico che potrà provocare questa Red Bull RB17. Un’esperienza sicuramente non adatta ai deboli di cuore – indipendentemente dalle dimensioni del loro portafoglio -, ma che permetterà a ognuno dei fortunati proprietari di vivere in prima persona e sulla propria pelle le incredibili conoscenze di un progettista che, con il suo lavoro e il suo fidato tecnigrafo, ha ridefinito la storia non solo della Formula 1, ma di tutto il motorsport. 

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