Radford Type 62/2: a battezzarla Jenson Button
Hethel, Norfolk, ex base aerea RAF, sede centrale e tracciato prova di Lotus, luogo in cui la velocità è di casa. Un ciclo nato con la tradizione aereonautica inglese, arrivato fino ai giorni nostri con la rinascita della Radford Type 62/2. Perché l’ex zona militare, diventata negli Anni ‘60 il quartier generale del genio di Colin Chapman, è oggi anche la dimora del ‘battesimo del fuoco’ della supercar anglo-americana, con i suoi ultimi test di pre-produzione. Al collaudo finale erano presenti due figure d’eccezione: l’ex campione del mondo F1 Jenson Button, che ha seguito anche la fase di sviluppo della Type 62/2 e il figlio del fondatore della Casa inglese Clive Chapman.
OPERAZIONE NOSTALGIA. Missione compiuta. Sì, perché dai dati in pista e dalle dichiarazioni rilasciate dal pilota-collaudatore Jenson Button, la Radford Type 62/2 ha raggiunto i risultati sperati, dimostrando di essere sempre più pronta per la strada. Quella vista nei test, è la versione Jhon Player Special, la più corsaiola tra i tre allestimenti (Classic e Golden Leaf, gli altri due) previsti per questa limited edition. Infatti, non solo replica nell’aspetto la gloriosa Lotus 72 guidata da Emerson Fittipaldi, ma si presenta con il motore più potente del lotto e i freni carbonceramici. E come confermato da Jenson Button l’auto è già ben bilanciata e rispetta al meglio il DNA sportivo di Lotus. Inoltre, l’ex-pilota dichiara che si sente anche perfettamente a suo agio all’interno dell’abitacolo, come se fosse a casa. E se lo dice un ex-campione del mondo di Formula 1, be’ bisogna fidarsi del suo parere.
FILOSOFIA COLIN CHAPMAN. Seguendo le linee guida del Maestro, la Radford Type 62/2 incarna l’essenza della leggerezza, dotandosi di un telaio monoscocca in alluminio, con paratie della carrozzeria e interni in fibra di carbonio. Elementi che rendono la super sportiva extralight, fermando l’ago della bilancia sotto ai 1000 chilogrammi. Passando invece all’aspetto motoristico, il 3,5 litri V6 della Lotus Evora equipaggia la Type 62/2, con tre livelli di potenza a seconda dell’allestimento. Si parte con la più ‘tranquilla’ classic da 430 cavalli, seguita dalla Golden Leaf da 500 cavalli, che diventano 600 sulla Jhon Player Special.
TECNOLOGIA LOTUS. Il ruolo della casa inglese è stato determinate nella messa a punto della Radford 62/2. Per esempio la tecnologia Lotus è stata fondamentale per lo sviluppo dei propulsori della Golden Leaf e della JPS, che vedono il V6 in versione sovralimentata, con bielle, pistoni e alberi a camme completamente riprogettati per far fronte alla maggiore cavalleria. E se parliamo di performance, la Jhon Player Special è arrivata a 300 km/h (limitata però elettronicamente) e ha fermato la lancetta del cronometro a 2,9 secondi nello scatto 0-100 km/h, mentre nello 0-200 il tempo di accelerazione è stato di 8,4 secondi. Per domare tutta questa dose di potenza, la Type 62/2 monta anche sospensioni completamente regolabili a molla elicoidale, e le geometrie del veicolo fanno della nuova Radford una supercar analogica per la posizione centrale del motore e la trasmissione posteriore affidata a un cambio manuale a 6 marce – disponibile con l’opzione a doppia frizione e sette rapporti di velocità. Ultima nota, diretta invece ai 62 proprietari, una volta ultimata la consegna vetture, ci sarà un evento in pista dedicato. Ad aspettarli, ancora una volta, Jenson Button: l’attesa è ormai agli sgoccioli, con le prime consegne attese nel secondo trimestre 2022. (Testo: Federico Giavardi)