Quando le macchine non fanno più chip

Quando le macchine non fanno più chip

Sei rimasto al rombo dei motori? Aggiornati. Adesso le macchine fanno chip. Anzi, ci vanno: estinta l’era di spinterogeno e carburatori, mutata geneticamente la centralina elettronica che fu, adesso quest’elettrodomestico digitale a quattro ruote più che di frullati di carbon fossile si ciba di processori. Non è una novità, vero. Ma una notizia sì, perché per colpa di questa pandemia che ci ha costretto tutti a guardare il mondo attraverso lo schermo di un cellulare (o computer che sia), i produttori di processori hanno venduto tutti i loro magazzini alle case di smartphone e gadget vari. E così, oggi che si sta tornando a immaginare un futuro di nuovo incorniciato da montanti e parabrezza, le fabbriche di macchine ripartono col freno a mano tirato. I chip scarseggiano e le auto si scoprono meno mobili di prima. Morale, se ti viene il ghiribizzo di andare dal concessionario, be’, sai cosa c’è di nuovo? Ti tocca metterti in coda e prendere il numerino, come dal salumiere.

Electronic chassis controller

TUTTI GIÙ PER TERRA. Per ora la strategia più diffusa per ovviare alla penuria di pezzi è quella di sabotarli dai modelli base a favore di quelli di lusso. Dietro a quella che sembra una strategia del ‘togliamo le perle ai porci’ in realtà c’è la risposta alla domanda che si è fatto il bravo manager, perché sprecare queste preziose risorse in macchine con margini inferiori? Gli affari sono affari. A patto che tu abbia in casa una riserva aurifera (di chip). Perché General Motors, che ne è sprovvista, è stata costretta a chiudere la fabbrica di Kansas City, mentre Mercedes ha dovuto sospendere la produzione di classe C. E se Renault ha lo stesso approccio, la precedenza ce l’hanno le macchine con margini superiori, in Peugeot stanno rispolverando le strumentazioni analogiche che avevano appena messo in soffitta a favore di quelle digitali. E i tedeschi? Quelli di Volkswagen hanno deciso di rallentare tutto (si prevedono 100mila veicoli in meno per il 2021), tranne la fabbrica di Zwickau dove nascono le ‘nuove’ teutoniche, mentre negli Stati Uniti le Porsche Macan vengono vendute senza i mirabolanti sedili pluriregolabili elettricamente. E c’è chi pensa già a una class action per aver costretto i liberi cittadini americani a spostare sedute e schienali a forza di braccia. Apparentemente gli unici a non sentire la crisi sono gli asiatici di Corea e Giappone (questi ultimi, dal disastro di Fukushima, ormai hanno caveau pieni di qualsiasi cosa. Non si sa mai). 

Peugeot-308-cruscotto-analogico-digitale-2

E SE DOMANI… Tu sapevi già tutto. E in questi mesi di confinamento ti sei rinchiuso in garage a smontare e rimontare la tua macchina. Quindi hai un’idea indicativa di quanti chip si annidano lì dentro. Eppure i telefonini ne ciucciano un numero esageratamente più grande (globalmente si parla di miliardi contro decine di milioni), non a caso pure la Apple ha dovuto far slittare il lancio del suo iPhone 12. Poteva andare peggio, poteva piovere. E ha diluviato: hai presente la nave incagliata nel canale di Suez? Ecco. Quella ha dato la mazzata finale. Così, mentre i produttori corrono ai ripari (Intel e TSMC hanno appena annunciato di voler aprire nuove fabbriche in Arizona), i prezzi alla pompa, ops, al concessionario, aumentano. È successo anche a mio suocero, con una Yaris. Che in una notte è lievitata di 1000 euro. Ottimo incentivo alla concorrenza, certo, questa situazione ha rimesso in pista anche le usate della generazione precedente. I venditori, anche se non professionali e con una sola macchina da piazzare, nella fattispecie tu, ringraziano. E si fregano le mani. 

microchip

 

CONDIVIDI SU

Lascia un commento

INCENTIVE
VIDEO
ALTRI VIDEO