Porsche Taycan: 13 nuovi record a Brands Hatch
Cosa e come sarebbe stata la storia dell’auto e della motorizzazione se non ci fossero stati record, piloti, raduni e circuiti mitici? Sicuramente meno eroica e più noiosa, ma anche più lenta. E così anche il paradigma della mobilità elettrica va a caccia di record che facciano sognare, ma soprattutto dimostrino l’eccellenza tecnica raggiunta da ciascun marchio nella gara sugli altri. In questa corsa si è lanciata anche la Porsche che sul circuito inglese di Brands Hatch ha stabilito tredici nuovi record assoluti, certificati da Motorsport UK, nella categoria auto elettriche oltre i mille chili, con due Taycan rigorosamente di serie, una 4S e una Turbo S.
I PRIMATI. La 4S ha infranto il primato del tempo impiegato, con partenza da fermo, per coprire le distanze di 50 km, 50 miglia, 100 km, 500 km, 500 miglia e 1000 km. In più il record di distanza in un’ora pari a 98,192 km. La Turbo S ha ottenuto i record, sempre con partenza da fermo, dei 200 km, 100 miglia e 200 miglia. A questi si sommano i record di distanza percorsa con partenza da fermo in tre ore (252,356 km), sei ore (450,065 km) e 12 ore (915,762 km). Alla guida delle due vetture piloti di razza tra i quali lo specialista di Le Mans Richard Attwood, l’ex pilota di Formula 1 Jonathan Palmer, il campione della Porsche Carrera Cup del 2020 Harry King e il campione dello Porsche Sprint Challenge GB James Dorlin.
RICARICA VELOCE. L’architettura a 800 Volt della Porsche, che permette ricariche massime di 270 kWh, ha consentito di caricare le batterie in soli 22 minuti circa, passando dal 5 all’80 percento di carica. Altro fattore chiave per i record l’evoluta gestione termica della Taycan che mantiene nell’intervallo desiderato la temperatura della batteria, durante la guida ad alta velocità costante. Per il record di 1000 km, la 4S ha trascorso un totale di 3 ore e 3 secondi entrando o uscendo dall’area dedicata al rifornimento. La ricarica, completata in 6 fermate, ha comportato in media soste da circa 30 minuti per passare dal 5 percento all’85 percento circa del ‘serbatoio’.
