Peugeot: che spot, quella 206 “fatta in casa”
Non solo i film: anche le pubblicità hanno il loro Leone d’Oro, e vent’anni fa al Festival internazionale della creatività (l’evento di maggior rilievo del settore che si svolge a Cannes, in Francia) a vincerlo fu un divertentissimo spot televisivo destinato a rimanere impresso nella memoria collettiva degli automobilisti italiani.
UN SOGNO CHIAMATO PEUGEOT 206. Un giovanotto indiano, appollaiato su uno sgabello in una piazza affollata di gente, guarda con occhi sognanti la sua vecchia e un po’ scassata Hindustan Ambassador. Quella riedizione bengalese, prodotta dal 1957 al 2014, di una non non proprio memorabile berlina inglese, la Oxford Series III, nella mente del suo giovane proprietario è un’auto ben diversa. L’ha vista tra le pagine di una rivista, e se ne è innamorato alla follia. È un’utilitaria francese che in Europa esiste già da un po’: la Peugeot 206, che nel giugno del 2002, quando la pubblicità va in televisione per la prima volta, in Italia ha già superato quota 350.000 esemplari.
FATTA IN CASA. Ma come fa ad averla, quel ragazzo, la Peugeot 206, se non può comprarsela? Semplice: costruendosela con le proprie mani. E qui sta il colpo di genio del team di marketing advertising della casa del Leone, all’epoca guidato dall’italiano Antonio Scotti: in 45 secondi, lo spot “The Sculptor”, titolo che calza a pennello, riassume le fasi di una trasformazione alquanto creativa della Ambassador, che tra una botta davanti e una dietro, e poi sotto il peso del fondoschiena di un compiacente elefante, con una raffazzonata ma industriosa operazione finale di taglia e cuci diventa una macchina che ricorda molto da vicino quella tanto amata e desiderata.
TUTTI LA VOGLIONO. Impagabile la fierezza che si legge negli occhi del giovane indiano, una volta portata a termine l’opera, e in quelli dei suoi amici, che con il braccio fuori dal finestrino e la testa che si muove avanti e indietro al ritmo di Husan, canzone hindi che diventerà un tormentone anche da noi, sono orgogliosissimi di girare per la città a notte fonda con quell’auto che laggiù tutti sognano, ma nessuno può avere. A meno di costruirsela da soli…