Passione Engadina 2021: decimo atto
Un autentico museo viaggiante quasi esclusivamente costituito da vetture sportive italiane del passato (uniche eccezioni: una Citroen SM e un paio di Aston Martin carrozzate Touring Superleggera) e una trentina di Ferrari moderne che, con alcune Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, GTA e GTAM, hanno dato vita a una classifica a sé stante, per il Kessel Tribute. Questa è stata la decima edizione di Passione Engadina, andata in scena tra il Canton Grigioni, in Svizzera, e la Valchiavenna, nell’ultimo fine settimana di agosto, mettendo in strada auto da sogno con quotazioni a 7-8 cifre e ‘piccole bombe’ più accessibili e meno impegnative da gestire sui tornanti dei passi alpini.
ROBA INADATTA AI DEBOLI DI CUORE… Vedere passare sui tornanti a oltre 2000 metri di quota e nelle strade del fondovalle engadinese, una dopo l’altra, una Ferrari Monza SP2 (guidata da Ronnie Kessel, figlio dell’indimenticato Loris, pilota in Formula 1 negli Anni ’70), una 599 SA Aperta, una gialla F50 (colore rarissimo), alcune SF90, altri gioielli più o meno recenti del Cavallino Rampante, come ‘aperitivo’ prima del passaggio delle vere protagoniste di Passione Engadina,come le Lancia Dilambda e Alfa Romeo 6C 2500 SS, passando per le Ferrari 250 GT SWB e Alfa Romeo Montreal, fino alla Lancia Delta HF Integrale del 1991 portata in gara da Miki Biasion, ha rappresentato un’emozione anche per i petrolhead più avvezzi alle hypercar. Che, semmai, saranno rimasti a bocca aperta nel vedere e nell’ascoltare il rombo della Kimera EVO37, restomod ispirata alla Lancia Rally 037 del 1982, guidata da Luca Betti (ex pilota di rally e fondatore di Kimera Automobili). Il pubblico ha inoltre potuto ammirare alcuni pezzi unici esposti davanti al Kulm Hotel di St Moritz, la casa di Passione Engadina: una Ferrari 512 M Prototipo, una Ferrari 206 S e una Ferrari 206 SP. I soli partecipanti all’evento hanno poi potuto ammirare in tutta la sua bellezza la Ferrari 330 GTO (la versione della 250 GTO dotata di motore 4 litri V12) parcheggiata nella sala del Suvretta Hotel dove hanno cenato il venerdì sera.
CAMPIONI E CAMPIONESSE. Le sempre più numerose signore partecipanti all’evento hanno potuto competere alla Bvlgari Ladies’ Cup a Samedan. A bordo di auto classiche, con i pressostati appoggiati sulla pista e gli aerei in decollo e atterraggio sulla testa, le vincitrici della competizione tutta femminile sono state le giovanissime Emilia Eyring e Franzisca Walti. Grazie al progetto Next Generation sviluppato con Julius Baer, i giovani che si avvicinano al mondo delle auto classiche e che partecipano sono sempre di più e spesso, come nel caso della Ladies Cup, con risultati migliori rispetto anche ai più esperti. I panorami mozzafiato del nuovo percorso dello Julius Baer Rally di sabato 28 agosto, da St Moritz a Thusis via Malojapass e Spluegenpass, hanno visto trionfare la coppia Stefano Valente e Charlotte Magaraggia, a bordo della splendida FIAT 508 Balilla Berlinetta del 1935. Alle loro spalle l’equipaggio composto da Filippo Sole Umberto Galloni a bordo della fresca vincitrice di Pebble Beach, la Lancia Dilambda 227 Cabriolet del 1930, con gli interni personalizzati ad hoc da Serapian. Lo stesso equipaggio ha poi vinto la Challenge Cup, disputata la domenica mattina all’aeroporto di Samedan. Terza classificata la coppia composta da Marino Pastore e Manuela Pastore, alla guida della loro Alfa Romeo Giulia Spider del 1963, ultima evoluzione del fortunato modello convertibile disegnato da Pininfarina e prodotto dal 1956 come Giulietta Spider. La speciale classifica dedicata alle Sportscar del Kessel Tribute, ha invece visto trionfare Reto e Elena Coretti, a bordo della Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio del 2017; in questa categoria si sono notate anche le nuove Giulia GTA e GTAM.
IL ‘GOTHA’ DEL RALLY. Tra i tanti volti noti presenti, anche quest’anno ha partecipato il due volte campione del mondo Miki Biasion, a bordo di una Lancia Delta HF Integrale ‘Evo1’ del 1991, autentico testimonial del progetto Lancia Delta Integrale Evo Martini Racing, che. Il campione di Rally non era però l’unico pilota presente. Oltre al già menzionato Luca Betti, erano presenti diversi professionisti del mondo delle corse, tra cui Simona De Silvestro, Jerôme D’Ambrosio, Katarina Kyvalova e lo storico co-pilota di Walter Röhrl, Christian Geistdörfer.
ELEGANZA IN MOVIMENTO. Oltre al già ben consolidato Concorso di Eleganza Luigino Della Santa, dove la giuria popolare ha potuto esprimere il proprio voto sulla propria auto preferita, risultata poi la Alfa Romeo 6C 2500 SS di Corrado Lopresto, per la prima volta è stato presentato un nuovo concetto di concorso: Eleganza in Movimento. In questa sfida, le auto e i loro proprietari non sono infatti valutati in base a criteri di autenticità, restauro, originalità, con liste di dettagli da controllare e punti da detrarre, ma piuttosto in base allo stile delle loro auto e alla passione che impiegano nel mantenerle e utilizzarle. I giudici che hanno accompagnato Lorenzo Ramaciotti (ex Chief Designer di Pininfarina e FCA), ideatore del nuovo concetto, sono stati Philip Ratghen (fondatore di Classic Driver) e Stefano Pasini. I giudici, tutti con una consolidata esperienza nei concorsi d’eleganza internazionali, hanno premiato diverse categorie di auto. Tra le diverse categorie premiate, la vincitrice della categoria ‘Colpo di Fulmine – l’auto che porterei a casa‘ è stata vinta dalla meravigliosa Ferrari 250 GT SWB del 1962 di Caspar Stürm, premiata con un’opera d’arte realizzata dall’artista romano Stefano Notargiacomo.
ATTENZIONE ALL’AMBIENTE. Al termine dell’evento è stato presentato, insieme con Enrico Uffer (titolare della Uffer AG Savognin, il nuovo progetto di compensazione delle emissioni di CO2, tema molto caro a Passione Engadina. Chiamato Pigna Verde e completamente innovativo rispetto ai certificati di compensazione, il progetto, fa capo a una Fondazione che ha quale scopo l’implementazione delle barriere protettive lungo le numerose strade cantonali e per il momento presenti in pochi singoli punti. Tali sostegni impediranno scoscendimenti di terra dovuti ai cambiamenti climatici e allo scioglimento del permafrost, preservando così l’integrità delle strade. (Testo: Alessandro Rigatto)