Pagani Huayra R: il ritorno del V12 aspirato
Era l’estate del 2010 quando la Pagani Zonda R lasciava tutto il mondo dei motori a bocca aperta completando un giro del vecchio Nürburgring in 6’47”. Ci sono voluti undici anni perché l’azienda di San Cesario sul Panaro dessero un’erede alla mitica Zonda da pista, ma quel momento è finalmente arrivato. Ecco la Pagani Huayra R, la più estrema interpretazione della seconda hypercar della Pagani, nata come la sua antenata con un solo obiettivo: mostrare al mondo lo stato dell’arte della ricerca tecnologica della Pagani nelle forme di un’hypercar per i trackday. E liberi dalle stringenti normative antinquinamento riservate alle vetture stradali dei nostri giorni, la Huayra R ha guadagnato un propulsore del tutto inedito rispetto agli esemplari omologati: sempre a dodici cilindri, ma questa volta aspirato e libero di ‘urlare’ fino a 9000 giri.
VIA IL TURBO. Un vero e proprio ritorno di fiamma della Pagani con i motori aspirati, che però non coincide con il ‘rispolvero’ del 7,3 litri delle ultime evoluzioni della Zonda, ma di un propulsore tutto nuovo firmato da Hwa, azienda partner di Mercedes-AMG nello sviluppo delle auto da corsa della Stella. Si tratta di un V12 sei litri capace di 850 cavalli a 8250 giri e 750 Nm di coppia massima disponibile tra i 5500 e gli 8300 giri; la linea rossa è posta ancora più in alto a quota 9000, per un’esperienza sonora, oltre che prestazionale, di altri tempi. Il V12 è abbinato a un cambio sequenziale a sei rapporti e tutta la potenza è inviata alle ruote posteriori, dove gli pneumatici slick della Pirelli, hanno l’arduo compito di trasferirla all’asfalto.
UNA TONNELLATA DI DOWNFORCE. Se il motore è da brividi, gli altri dettagli non sono da meno: a partire dal peso, che grazie alla certosina ricerca dei materiali compositi degli ingegneri di Horacio Pagani si ferma appena sopra i mille chili, 1050 per la precisione. Un valore appena superiore a quello che la Huayra R è capace di produrre in carico aerodinamico: le sue forme ispirate alle icone delle gare di durata, come la Porsche 917, tanto amata dall’italo argentino creano infatti mille chili di downforce a 320 km/h. La stessa attenzione è stata rivolta al reparto sospensivo con leggeri elementi in lega d’alluminio e ammortizzatori a controllo elettronico capaci di garantire la massima stabilità controbilanciando le accelerazioni laterali e longitudinali della vettura.
ARTE IN PISTA. La Pagani Huyara R sarà prodotta in tiratura limitata a trenta esemplari, ognuno proposto ad un prezzo di partenza di 2,6 milioni di euro (più tasse). Il biglietto d’accesso non soltanto alla creazione più estrema della Pagani, ma un vero e proprio bagaglio d’esperienze dal nome Arte in Pista. Un programma esclusivo che la Pagani dedicherà ai proprietari di Huayra R per utilizzare la propria hypercar nei più importanti autodromi di tutto il mondo, seguiti a stretto contatto da un team specializzato di meccanici e ingegneri.