Nuovi muscoli e nuova vita per questa Chevrolet Blazer

Nuovi muscoli e nuova vita per questa Chevrolet Blazer

Come ogni anno la Ringbrothers, azienda con sede nel Wisconsin esperta di progetti custom, non poteva perdersi il SEMA Show, loro più grande vetrina. Tra le tre spettacolari creazioni dello stand una spiccava – letteralmente – tra le altre, un massiccio Chevrolet Blazer K5 del 1972 customizzato da cima a fondo e con un’attenzione ai dettagli che non sfigurerebbe di fronte ai restomod più famosi al mondo. La Chevy K5 – rinominata ‘TUKA’ è una sorta di restomod… senza esserlo: il progetto è stato così complesso ed esteso che persino il telaio è cambiato, rubandolo (e modificandolo) ad una Toyota Tacoma del 2016. Sopra ad esso la Ringbrothers ci ha piazzato la carrozzeria del K5, sapientemente rivista per dare una maggior sensazione di fluidità e continuità, cosa non facile da fare con un pick up rettangolare. 

Foto: Drew Phillips

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UN PULSANTE V8 LS3 SOTTO IL COFANO. Il retro e i lati del cassone sono stati alzati di cinque centimetri per pareggiare la linea del profilo, mentre la copertura posteriore è stata realizzata artigianalmente, in vetroresina, inserendovi un tetto panoramico ripreso da un moderno Blazer e un lunotto derivato da una recente Wrangler. Quel grosso fuoristrada verniciato in Galactic Black è molto più minaccioso del normale grazie a nuovi ammortizzatori – della King Shocks – e bracci che ne aumentano l’altezza da terra, sensazione sottolineata dai bellissimi cerchi HRE da 18’’ e avvolti in gomme tassellate. Sotto il cofano – in carbonio – la Ringbrothers è stata quasi sobria per i propri standard: aprendolo scoverete un 6.2 litri LS3 della GM da 525 cavalli e 660 Nm, abbinato ad una trasmissione automatica Bowler e uno scarico Borla, giusto per non farvi passare inosservati. 

Foto: Drew Phillips

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DA USARE COME DAILY. Gli interni non potevano certo restare quelli di un vecchio pick up: l’abitacolo è interamente su misura, ideato dal designer Seam Smith e realizzato dalla Gabe’s Custom Interiors. Il cruscotto è in carbonio così come il volante e molti elementi – come il pomello del cambio e il freno a mano – sono stati ricavati dal pieno; i sedili sono moderni e tutto è stato affogato in morbida pelle nera. “TUKA” spiega Jim Ring “è diverso da qualsiasi Blazer costruito prima, qui abbiamo voluto fondere un telaio aggiornato con linee classiche, dando vita alla nostra visione di perfetto fuoristrada; l’idea era di costruire qualcosa di unico, pratico, sfruttabile tutti i giorni sia in offroad che nelle quotidiane commissioni”. Il TUKA non punta sugli eccessi, ma sull’equilibrio, una linea sottile che è costata alla RIngbrothers ben 3.700 ore di lavoro. 

Foto: Drew Phillips

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