Nuova BMW M5: 600 chili in 6 anni
Due tonnellate e mezzo di peso a secco. No, non vi siete sbagliati. Si, state leggendo della nuova BMW M5. No, non mi sono confuso con un Fiat Ducato, è proprio così. La nuova M5 pesa la bellezza di 580 kg in più rispetto alla generazione precedente e non perché sia venduta insieme a un carrello con sopra una R 1300 GS ma semplicemente perché è diventata ibrida plug-in. Il noto 4.4 V8 bi-turbo da 585 CV e 750 Nm lavora insieme a un motore elettrico da 197 CV e 280 Nm; la potenza combinata è di 727 CV e 1000 Nm.
QUASI UN DRAGSTER. Naturalmente con questo esercito di newtonmetro la M5 sviluppa velocità impressionanti in linea retta, nonostante la massa. Lo scatto da 0 a 100 km/h è bruciato in 3,5 secondi e per quello da 0 a 200 km/h ne bastano 10,9. La velocità massima è come al solito limitata a 250 km/h, ma c’è sempre il pacchetto opzionale per arrivare a 305 km/h. E quando arrivano le curve che succede? Bè, sappiate che le gomme anteriori sono delle 285/40 su cerchio da 20 pollici.
O UNA MOTONAVE. Sono così larghe che le posteriori le superano solo di 1 cm (295/40) e questo la dice lunga su quanta gomma a terra serva per tenere in strada un’auto lunga 5,1 metri che pesa come un furgone. I lati positivi di tutto ciò sono che si possono percorrere 67-69 km in modalità elettrica e che le emissioni di CO2 omologate si fermano a 37 g/km. Peccato che una volta scaricata la batteria da 18,6 kWh ci si debbano aspettare consumi da motonave.
SOSPENSIONI AL TOP. Sullo stile sorvoliamo completamente, effettuando solo un piccolo invito a rivedere le foto delle prime generazioni di M5, così da apprezzare le loro proporzioni e la loro grinta che fa capolino in un disegno elegante. Invece ci concentriamo sulla tecnica e parliamo delle sospensioni anteriori a doppio braccio e di quelle posteriori multi-link; entrambe hanno gli ammortizzatori a controllo elettronico e il retrotreno è pure sterzate. Peccato che i freni carbo-ceramici non siano di serie.
PER CUORI FORTI. La trazione della nuova M5 è sempre integrale e c’è ancora la possibilità di tornare alle due ruote motrici disattivando completamente l’ESC, ma considerata l’inerzia dell’auto è consigliabile farlo in autodromi con vie di fuga molto ampie e possibilmente non sabbiose. Per il resto c’è tutta l’alta tecnologia bavarese, partendo dal sistema operativo 8.5 che supporta i comandi tattili e vocali e finendo con gli adas evoluti, tra cui il parcheggio automatico che permette di lasciar fare all’auto controllandola dallo smartphone a 200 metri di distanza.
APPUNTAMENTO A NOVEMBRE. La presentazione ufficiale avverrà al prossimo Goodwood Festival of Speed e contestualmente inizierà la produzione, mentre il lancio sul mercato è previsto a novembre, insieme a quello della variante Touring. Di quest’ultima ancora non sappiamo se possa stipare un europallet.