Nissan GT-R R32 elettrica: miracolo tech o eresia?
Ormai nulla sembra più poter sfuggire all’elettrificazione. Nemmeno i grandi classici del passato. E quando non ci pensano le officine specializzate, lo fanno le stesse case automobilistiche. È il caso della Nissan, che non si è fatta troppi problemi a prendere una delle sue sportive più celebri, la GT-R R32, e a trasformarla in un’auto elettrica, che ha battezzato Nissan R32EV Concept.
LA DOMANDA È: PERCHÉ? Chi nelle vene ha più benzina che sangue, lecitamente si chiederà il perché di un simile esperimento: si è di fronte a un prodigio della tecnologia o un’eresia in piena regola? La domanda, in realtà, è lecita anche per chi è super partes, come direbbero gli antichi romani. Il problema, comunque, ammesso che di problema si possa parlare, è che una risposta “sensata”, almeno all’apparenza, non c’è…
UN POSSIBILE SGUARDO SUL FUTURO. Proviamo a spiegarci meglio. Risulta alquanto difficile credere che la Nissan abbia in programma di avviare la produzione di una mini serie di R32 elettriche. Tuttavia, l’auto che vedete nelle immagini a corredo di questo articolo, forse, non è completamente fine a se stessa. Potrebbe essere una sorta di anticipazione, senza dubbio affascinante, almeno per quanto riguarda l’estetica, di una possibile, futura GT-R a batteria.
NATA QUASI PER HOBBY. La Nissan R32EV Concept è stata preparata in vista del Tokyo Auto Salon 2025, evento dedicato al tuning per le auto sportive in programma dal 10 al 12 gennaio nella capitale giapponese. Alla R32 a “pile” per più di un anno e mezzo ha lavorato un gruppo di ingegneri “volontari” della Nissan, che hanno iniziato a progettare la conversione nel marzo del 2023, condividendo gli aggiornamenti sui canali social della casa nipponica.
RESTA 4×4, MA CON DUE MOTORI A CORRENTE. La Nissan non ha rilasciato molte altre informazioni sull’auto, se non che “questa iniziativa mira a catturare e ricreare il fascino della R32 combinandolo con l’elettrificazione”. I tecnici hanno smontato con cura gli interni, preso tutte le misure del caso e poi rimosso il sei cilindri biturbo e le sospensioni. La nuova meccanica è formata non da un uno, ma da due motori a corrente, uno per ciascun asse, il che ha permesso di conservare la trazione su tutte le ruote, ma senza l’uso di differenziali. Ecco che allora la domanda ritorna: prodigio tech o esperimento eretico?
