Nissan GT-R GT23: una GT3 da 650 cv targata
Portare su strada una vera auto da competizione: ecco l’obiettivo della JRM, l’azienda inglese specializzata nella preparazione della Nissan GT-R che corrono nei campionati GT3, con la nuova GT23. Realizzata proprio partendo della GT-R da competizione, questa speciale sportiva verrà costruita in soli ventitré esemplari nel corso del 2020 ad un prezzo di partenza di oltre 450mila euro.
LEGGERA. Basta uno sguardo alla scheda tecnica per notare le grandi differenze meccaniche con la GT-R di serie. A stupire è prima di tutto il peso: 1275 kg, 450 chili in meno della versione stradale. La GT23 infatti fa a meno dei confort e delle rifiniture dell’abitacolo ma soprattutto della trazione integrale e del cambio robotizzato a doppia frizione. La potenza del tremilaotto biturbo viene infatti scaricata a terra dalle sole ruote posteriori attraverso un cambio sequenziale a sei rapporti, lo stesso dell’auto da gara. Quello che varia notevolmente sono i cavalli erogati dal V6: 650 per la precisione, 50 in più della Nismo Stradale e oltre 100 in più delle auto da competizione.
COME IN PISTA. All’esterno solo gli occhi più attenti riconoscono le piccole differenze apportate dai tecnici alla carrozzeria da gara per rientrare nei requisiti di omologazione. Proprio come sull’auto da gara il frontale è contraddistinto dal generoso splitter anteriore e dai grandi estrattori dell’aria sul cofano; il posteriore, invece, è dominato dall’imponente alettone regolabile e dal diffusore, soluzioni che permettono alla GT23 di creare oltre 500 kg di carico aerodinamico. Anche l’abitacolo è molto più simile alla variante GT3 che alla GT-R stradale; tutti i comandi sono stati semplificati e raggruppati sul volante e su un pannello di controllo sulla consolle centrale. Non potevano poi mancare i sedili a guscio e la gabbia di protezione.
Allora…. ha un prezzo di partenza più conveniente della Nismo, dunque ha il suo senso, ma che sia portabile in strada….
E’ sicuramente un ottimo prodotto, ma inguardabile come la Corvette di Hennessey.
Quando si parla di “strada” questi personaggi/team dovrebbero cimentarsi nella sfida della guidabilità non solo attraverso l’eliminazione di peso e/o l’aumento a dismisura della potenza, ma tener conto anche dell’estetica e della funzionalità.
Magari Dallara avrebbe da insegnare qualcosa……