NIO EP9, la hypercar elettrica Made in China
La EP9 è stata un ottimo biglietto da visita per NIO, casa automobilistica cinese attiva dal 2014 e specializzata in veicoli elettrici. Nel maggio 2017 ha stabilito il record per una vettura a emissioni zero sulla Nordschleife del Nürburgring con 6’45″90 – battuto soltanto dalla Volkswagen I.D. R. – e poco dopo ha conquistato il primato al Circuit of the Americas di Austin, in Texas – in questo caso senza neanche un pilota alla guida. Questa avanzatissima hypercar stradale si differenzia dalle sue concorrenti per l’ingegnoso sistema Battery Swap che consente di rimuovere le batterie scariche e sostituirle con altre già cariche in circa otto minuti. Una soluzione che si propone come una valida alternativa alla meno rapida ricarica via cavo, specialmente se i produttori nel futuro prossimo decidessero di adottare batterie standard intercambiabili fra diversi modelli di auto.
TELAIO DA GARA. Per la EP9, NIO non ha badato a spese e ha messo a capo del progetto tre ingegneri inglesi già autori di progetti vincenti nell’endotermico: Arnaud Martin di Integral Powertrain Ltd., Ron Hartvelt e Mark Way di One Group Engineering. L’aspetto è quello di una hypercar contemporanea dalle linee fluide e pulite. A livello aerodinamico troviamo uno splitter anteriore ad incidenza variabile e un‘ala posteriore attiva ‘settabile’ in tre diverse posizioni – park, low drag e high downforce – oltre ad un evoluto fondo piatto a tre canali che arriva direttamente dalle corse di Formula E. I due pacchi batteria laterali rimovibili vengono raffreddati dai flussi d’aria canalizzati dall’esterno e dalla presa centrale. Il telaio monoscocca in carbonio è conforme al regolamento FIA Le Mans Prototype: pesa 165 kg e al suo interno sono stati ricavati due posti con cinture di sicurezza a sei punti; le sospensioni push-rod sono attive, dischi e pinze freno sono stati sviluppati direttamente dalla NextEV e realizzati in collaborazione con gli specialisti di Alcon. Non storcete il naso se non sono i ‘soliti’ Brembo: la EP9 ha il doppio della capacità frenante di una vettura di classe GT3.
IL ‘SEGRETO’ È IL TORQUE VECTORING. Dai dati registrati in fase di test si è appreso che l’EP9 genera 2447 kg di carico aerodinamico a 240 km/h, che si traducono in 2.53 G di accelerazione laterale in curva con gomme stradali e 3.3 G di decelerazione. Sono previsti ruote da 19 o da 21 pollici: le prime con gomme slick, le seconde con battistrada scolpito omologate per uso stradale. Con le prime questa belva elettrica riesce ad sostenere 3 G di accelerazione laterale nelle curve più impegnative, naturalmente su pista asciutta. La EP9 è un veicolo a trazione integrale, perché ogni ruota ha un proprio motore e una propria trasmissione; dispone altresì di un avanzato sistema di torque vectoring in grado di regolare la potenza su ogni singolo pneumatico. Il merito di questa soluzione se lo accaparra l’ingegner Martin che, tra le altre, ha progettato la Lotus Evija da 2000 cavalli.
LE PRESTAZIONI. Tornando alla protagonista deo nostro articolo, è bene evidenziare qualche dato: ogni propulsore è limitato a 250 kW/339 cavalli: potenza totale 1 megawatt/1356 cavalli, coppia motrice complessiva 1480 Nm (!). La vettura pesa complessivamente 1735 kg, 635 dei quali sono totalizzati dalle batterie che ad andature più tranquille garantiscono fino a 427 chilometri di autonomia; per la ricarica completa dei due accumulatori servono invece 45 minuti. Va forte? Giudicate voi. Da 0 a 100 km/h in 2″7, da 0 a 200 km/h in 7″1 e da 0 a 300 km/h in 15″9. La velocità massima è limitata a 350 km/h. L’abitacolo è, come telaio e carrozzeria, in fibra di carbonio. La strumentazione è costituita da quattro display: due sulla plancia – uno lato pilota e uno lato passeggero, un altro sulla console centrale e infine uno direttamente sul volante. La mole di dati e parametri consultabili è infinita, ci sono anche frequenza cardiaca e altri dati vitali del pilota impegnato alla guida. Il volante è simile a quello della NIO di Formula E, con tre pulsanti per regolare le impostazioni di ABS, potenza, controllo della trazione e torque vectoring. Quanto costa tutta questa tecnologia? 1,2 milioni di dollari, con produzione limitata – per ora – a 16 vetture. I maggiori azionisti NIO godono del diritto di prelazione quindi, considerato l’esiguo numero di esemplari disponibili, affrettatevi.