Niente “Deltona”? Ci sono sempre le “Deltine”
QUELLA VERA È INARRIVABILE. Per la youngtimer italiana più desiderata ormai possono non bastare più neppure 100 mila euro. La Lancia Delta HF Integrale Evoluzione, ultimo atto di una dinastie di compatte a trazione integrale create per dominare i rally dal 1987 al 1992, con 6 titoli iridati Costruttori consecutivi, è oggetto di forti speculazioni al di qua e al di là dell’Atlantico, fino agli USA e al Giappone. Difficile reperirle e ancor più improba l’impresa di trovarne una a un prezzo accessibile. Ecco allora che, in attesa di realizzare il sogno di acquistarne una vera, ci si può consolare, o meglio, si può pregustare il fatidico momento acquistando un esemplare in scala ridotta.
PROVENIENZA ASIATICA. Due delle aziende più attive nel campo degli automodelli da collezione hanno presentato recentemente le loro più recenti interpretazioni sul tema Delta HF Integrale, entrambe in scala 1/18: la francese Solido e la giapponese Kyosho. È quasi superfluo ricordare che la produzione di entrambi i marchi avviene nel sud-est asiatico, con la Solido che già da tempo impiega un stabilimento in Bangladesh, mentre la Kyosho resta fedele agli impianti cinesi.
PREZZI ACCESSIBILI PER LE SOLIDO. Dalla Solido arrivano la versione stradale, in rosso, e una variante rally, precisamente quella della scuderia milanese Jolly Club che nel 1993 iscrisse nel al mondiale due Delta HF Integrale Gruppo A, una per Carlos Sainz (sì, il papà dell’attuale, omonimo pilota della Ferrari in F1), con i colori Repsol, e una per il toscano Andrea Aghini, con i colori Totip.
SECONDA IN GRECIA. L’esemplare riprodotto dalla Solido si riferisce all’auto di Sainz-Moya al Rally Acropolis, che l’equipaggio spagnolo concluse al secondo posto assoluto, ottenendo il suo miglior risultato stagionale. I prezzi di questi due modelli, dotati di ruote sterzanti, porte anteriori e cofani apribili e completa riproduzione del motore e degli interni, ovviamente differenziati tra la versione stradale e quella da rally, sono di circa 49 euro per la prima e di 54 euro per la seconda.
KYOSHO: COSTANO TANTO MA SONO “PIÙ” IN TUTTO. Kyosho torna sull’argomento Delta dopo più di vent’anni: aveva infatti realizzato alcune riproduzioni in scala 1/18 della HF Integrale Evoluzione quando l’auto vera era appena uscita di produzione. Questi modelli, venduti in una confezione dotata di ampia finestrella trasparente in acetato, che permette di ammirare forme e colori della Lancia più amata degli ultimi tempi, sono ora quasi introvabili e venduti a prezzi da amatore, superiori ai 300 euro.
NE FA DI TUTTI ICI COLORI. Per fortuna l’azienda ha rimesso in produzione questo stampo, proponendone alcune interessanti varianti tra cui la Martini World Champion 6, la Club Italia, la Verde York, la Final Edition (rosso scuro con bande longitudinale giallo-blu e fari anteriori interni di diametro inferiore a quelli esterni), la giallo Ginestra, la Club Hi-Fi e alcune varianti da rally: la Martini Racing del Sanremo 1992 (Kankkunen e Aghini), la Totip del Monte-Carlo 1993 (Aghini) e la Repsol, sempre del Monte-Carlo 1993 (Sainz). I prezzi variano da 179 a 222 euro. Rispetto ai modellini di Delta del passato, quelli attuali sono venduti in una confezione “cieca”, cartone scuro di qualità e imballo interno in polistirolo.
QUALITÀ INECCEPIBILE. Il profano si chiederà come mai i modelli Kyosho costano 4 volte di più dei corrispondenti Solido. Ebbene, il livello di dettaglio, la cura e la fedeltà nei particolari più minuti della marca giapponese sono enormemente superiori, come pure la precisione nella verniciatura (con le livree rally ottenute in tampografia in entrambi i casi). Nei modelli Kyosho anche le porte posteriori sono apribili, il che permette di meglio ammirare l’allestimento rally delle versioni da gara.
Il nostro consiglio? La Delta Martini di Aghini vittorioso a Sanremo: l’ultimo successo mondiale della Lancia, in mano a un pilota italiano. 189 euro ben spesi!