Minotauro: la Lamborghini Huracán di Paolo Troilo
Qualche giorno fa, a Milano, è stata presentata l’opera intitolata Minotauro: mito, corpo di uomo e toro evocati dall’eccentrica livrea di una Huracán EVO. L’opera è l’espressione, attraverso le vigorose sembianze di un corpo maschile riprodotto a mano da Paolo Troilo con l’uso dei suoi polpastrelli, della dinamicità, della potenza e delle più intime emozioni che l’artista ha provato alla guida la supersportiva di Sant’Agata Bolognese mossa da un V10 aspirato con 640 cavalli.
POTENZA ED EMOZIONI. La pittura di Troilo è in continua sperimentazione e usa la rappresentazione del corpo maschile come suo elemento distintivo e come mezzo di comunicazione. Minotauro deve il suo nome alla crasi emozionale e semantica che l’artista ha vissuto quando è entrato in contatto con l’universo Lamborghini. “Per me è stato ispirante incontrare Paolo Troilo e la sua espressività pittorica. In Azienda siamo abituati all’arte e al modo in cui questa da sempre permea le nostre automobili”, ha affermato Christian Mastro, Direttore Marketing di Automobili Lamborghini. “Tuttavia quando il nostro prodotto e le emozioni che questo sa dare incontrano la sensibilità di un artista come Troilo, nasce qualcosa di diverso ed eccezionalmente unico come l’opera Minotauro, di cui siamo orgogliosi”.
LA HURACÁN, IL MIO MINOTAURO. Il tributo dell’artista alla Huracán EVO opera la fusione tra l’uomo raccontato dalla sua pittura, il toro da sempre simbolo di Lamborghini e il concetto di mito espresso nell’indomito slancio — soprannaturale e quasi animalesco — che la figura maschile dipinta sulle fiancate è in grado di sprigionare. La forza comunicata dagli avambracci e i pugni chiusi presenti sul cofano anteriore rievocano le corna taurine. “Il tempo. Io sono innamorato della lentezza, e l’ho sempre difesa considerandola un ingranaggio cardine del piacere, della cultura, della bellezza, del successo. Ma capita che ci siano degli incontri che ti cambiano”, ha commentato Paolo Troilo, creatore dell’opera. “Incontrare la Lamborghini Huracán EVO e provarla mi ha suggerito che esistono anche cose capaci di sprigionare le stesse energie con l’accelerazione, con la velocità, con lo scatto. Così ho sentito il rumore del vento che aumenta mentre lo spazio si accorcia e il tempo si deforma: ho sentito un vento liquido e l’ho usato per dipingere sulla musa stessa, ispiratrice di queste emozioni — la Huracán — il mio Minotauro”. Questa insolita Huracán EVO resterà esposta a Palazzo Serbelloni, in Corso Venezia 16 a Milano, fino al 13 novembre, nella mostra ‘Troilo-Milano, Solo Andata’, curata da Luca Beatrice.