L’auto più cara del mondo? Forse è una Mercedes
UN NUOVO RECORD? Qual è l’auto da collezione più costosa di sempre? Secondo fonti ufficiali, il primato spetta alla Ferrari 250 GTO battuta da RM Sotheby’s in California all’asta di Monterey, nel 2018, per la cifra record di 48.405.000 dollari. Alcune indiscrezioni raccolte da Hagerty, la più grande compagnia di assicurazioni per veicoli storici al mondo, affermano però che negli scorsi giorni la somma sarebbe stata addirittura quasi triplicata da una vettura da corsa venduta dalla Mercedes.
PIÙ COSTOSA DELLA FERRARI PIÙ CARA DI SEMPRE. La notizia – non ancora confermata ma neppure smentita dal costruttore, che ad Hagerty ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione al riguardo – ha destato grande scalpore nel mondo dei motori del passato: una delle due Mercedes-Benz 300 SLR Uhlenhaut Coupé (nelle foto) costruite negli anni ’50, più precisamente quella identificata dal numero di telaio 0008/56 (nelle foto), sarebbe stata venduta dal colosso di Stoccarda a un volto noto dell’industria automobilistica britannica al prezzo astronomico di 142 milioni di dollari (135 milioni di euro). Se le fonti sentite da Hagerty dovessero trovare riscontro si tratterebbe, come accennato sopra, di un importo quasi tre volte superiore a quello relativo all’aggiudicazione della Ferrari 250 GTO nell’incanto californiano del 2018. E di una cifra più che doppia rispetto ai presunti 70 milioni di dollari sborsati da un collezionista, sempre quattro anni fa, per un’altra 250 GTO.
VENDUTA. A PATTO CHE… Le indiscrezioni riportate da Hagerty sostengono che la Mercedes avrebbe organizzato nei minimi dettagli la vendita dell’auto, tra i pezzi più pregiati della sua straordinaria collezione. Per visionare e provare a portarsi a casa la vettura (che deve il suo nome all’allora capo del reparto collaudi della Mercedes, Rudolf Uhlenhaut, ed è di fatto la versione “chiusa” della mitica 300 SLR con cui Stirling Moss e Dennis Jenkinson vinsero la Mille Miglia del 1955 alla media record di 157,65 km/h) al Museo Mercedes-Benz sarebbero giunti più o meno in dieci, tutti facoltosissimi collezionisti e quasi tutti atterrati all’aeroporto di Stoccarda con il loro jet privato. Prima di chiudere l’affare, contestualmente all’atto di vendita l’azienda avrebbe sottoscritto un contratto con il compratore secondo il quale quest’ultimo si sarebbe impegnato a custodire l’auto con la massima cura, a non cederla a terzi e a metterla a disposizione in occasione di eventi e manifestazioni del settore.