Meno auto vendute, più attenzione al green
Gli acquisti dell’auto stanno cambiando: sottilmente la scelta della macchina nuova cambia forma e obiettivi. Alla lunga, cambierà anche le nostre abitudini di spostamento. Uno studio della Deloitte afferma come questa era-Covid sia caratterizzata da un drastico calo d’uso dell’automobile. In Italia, Germania e Regno Unito otto cittadini su dieci (76 percento a livello globale) hanno dichiarato di aver usato meno l’auto rispetto a inizio pandemia. Addirittura: meno 70 percento di car sharing (dato abbastanza scontato) e 98 percento in meno di immatricolazione per noleggi a breve termine (occhio a questo numero, significa sfiducia, incertezza). Per contro la micromobilità e il bike sharing hanno registrato in incremento del 150 percento. A questo ha contribuito la realizzazione di numerose piste ciclabili (o meglio, finto-ciclabili visto il modo risibile e spesso al limite della sicurezza con cui sono state realizzate – sostanzialmente strozzando il flusso di traffico). Ma pure i discutibili incentivi per questo tipo di mezzi (sono partiti oggi, qui il sito per ottenere lo sconto).
CHE COSA SIGNIFICA? Cosa stanno comprando gli automobilisti italiani? Ecco i dati relativi alle immatricolazioni nostrane da inizio anno a ottobre, che fanno emergere un quadro piuttosto chiaro in merito all’orientamento d’acquisto in era-Covid; pare che una certa sensibilità verso i temi ambientali sia sempre più evidente. Due dati su tutti: le auto a benzina hanno avuto un calo del 39 per centro mentre quelle Diesel del 42. A fronte di un netto calo del mercato totale (1.131.466 unità vendute – gen./ott. – contro le 1.633.544 auto immatricolate dello stesso periodo nello scorso anno), le vendite delle auto elettriche è salita da 8.659 pezzi (2019) a 20.449 unità; le ibride elettriche plug in (PHEV+REx), sempre a parità di periodo, sono passate da 4.833 a 16.080 unità; le ibride elettriche (HEV) da 90.300 a 165.011. Nella maggioranza dei casi (come potete verificare in questo documento Unrae, da cui abbiamo raccolto i dati) si tratta di auto di piccola taglia che quindi, teoricamente, andranno a migliorare la qualità dell’aria del traffico cittadino. Città che, come sappiamo, sono a loro volta nell’occhio del ciclone per la quantità di inquinamento prodotto all’anno (spesso pagando multe). Questo sbilancio sul versante dell’elettrificazione della nostra mobilità è dovuto in gran parte all’effetto degli ecoincentivi suggeriti, per qualità e quantità di contributo, dalla roadmap europea tracciata dal Green Deal.
Speciale sostenibilità
veloce15: perché tutti parlano di elettrico?
Un futuro elettrificato e incentivato
Il PNNR dà all’Italia nuova… carica