McLaren W1: a effetto suolo con 1275 cavalli

Undici anni di attesa, e finalmente l’erede della diabolica McLaren P1 è qui. Si chiama W1, in onore del ‘Formula One World Championship’, ed è stata presentata lo stesso giorno in cui la casa di Woking vinse – cinquant’anni fa – il suo primo Campionato Mondiale Costruttori e Piloti in F1. Il fardello da portare sulle spalle è pesante: la W1 succede alla P1, mostro ibrido da 916 cavalli facente parte della ‘Sacra Trinità’ insieme alla 918 Spyder e alla LaFerrari, che a sua volta sostituisce la McLaren F1, considerata ancora oggi una delle migliori supercar di sempre… se non la migliore, progettata insieme al geniale Gordon Murray e capace di 386,7 km/h grazie a un celestiale V12 aspirato. 

COPPIA DA VENDERE. Come avrete capito le aspettative per la nuova Hypercar inglese erano alte, ma a Woking non sono andati per il sottile. La nuova McLaren W1 è sconcertante, sbalorditiva sia in termini di motore che di aerodinamica, un nuovo punto di riferimento per il brand: è la più potente McLaren stradale di sempre, la più rapida in pista, quella con il miglior rapporto peso potenza, con la maggior deportanza e la più affinata a livello tecnologico. Il nuovo propulsore MHP-8 V8 da 4.0 litri inonda le ruote posteriori con 1.340 Nm di coppia e 1.275 cavalli, 928 ottenuti dall’endotermico (capace di girare fino a 9.200 giri) e 347 da un motore elettrico a flusso radiale che si accolla anche il compito della retromarcia. Il cambio è un otto marce mentre il differenziale è sempre elettronico, più affinato che mai. 

PESO PIUMA PER UNA IBRIDA. Ne derivano prestazioni da iperspazio, anche perché la W1 non va oltre i 1.399 chili di peso a secco: lo 0-100 viene mangiato in 2,7 secondi, lo 0-200 in 5,8 secondi e lo 0-300 in 12,7 secondi, la velocità di punta è invece autolimitata a 350 km/h. Come spiegano fieramente a Woking la loro nuova pupilla accelera più rapidamente di una Speedtail ed è in grado di girare tre secondi più rapidamente della Senna sul relativo circuito di prova di Nardò pur essendo meno omicida della P1. E’ un risultato eclatante. La monoscocca Aerocell in carbonio è la più evoluta di sempre in una McLaren stradale, ottimizzata per massimizzare l’effetto suolo e studiata per accogliere e integrare i sedili, così da ridurre il passo di 70 millimetri. La Aerocell è anche il punto di ancoraggio per le nuove porte ad ala di gabbiano, così che il flusso d’aria del frontale potesse finire indisturbato ai radiatori celati nelle enormi branchie laterali. 

SCHIACCIATA A TERRA. L’estetica è pura funzionalità, il risultato di oltre 350 ore nella galleria del vento e di 5.000 ore di test, necessari sia per la nuovissima monoscocca che per ottenere la forma desiderata. La W1 mixa un po’ di tratti della Senna con quelli della rara Sabre, una spruzzatina di Rimac Nevera sul frontale e alcune curve che rimandano alla P1; è leggermente meno personale dell’antenata, ma di certo non meno scenografica. Bellissimi i dettagli, dallo stelo fine degli specchietti ai finestrini che rimandano alla leggendaria F1, fino al seducente profilo e all’alettone posteriore estendibile. A proposito di aerodinamica: in Race Mode la McLaren W1 si abbassa di 37 mm all’anteriore e 17 al retro, il fondo estremizza la spinta verso il basso e l’ala non solo può inclinarsi per fungere da aerofreno, può estendersi fino a 300 mm per simulare un effetto ‘Longtail’. Teatrale da vedere, e nel complesso capace di produrre 350 chili di deportanza sul frontale e 650 chili per il retrotreno. 

COME LE F1. Molti aspetti della McLaren W1 sono ispirati al mondo stesso della Formula 1, non ultime le sospensioni con schema pushrod fissate direttamente alla monoscocca e costruite con componenti in titanio e carbonio. La guida è controllata dal McLaren Race Active Chassis Control III, in grado di offrire tre modalità: Comfort, Sport e Race, che man mano scambiano la comodità con la rigidità e la precisione di una lama. La frenata è affidata a dischi da 390 mm (con 6 pompanti all’anteriore, 4 invece al retro), realizzati specificatamente per la W1 con un inedito materiale carboceramico pensato per ignorare il più a lungo possibile il fading.  L’impianto frenante è avvolto da cerchi da 19’’ e 20’’ caratterizzati da un nuovo motivo a ‘Y’ e disponibili anche in magnesio, a loro volta avvolti in Pirelli Trofeo RS.

LEGGERISSIMA IN TUTTO. Gli interni non potevano sfuggire alla fame di leggerezza, tanto che le alette parasole sono sottili 3 millimetri e realizzate in carbonio, la pedaliera è regolabile mentre i sedili sono fissi, fusi con la monoscocca Aerocell che costringe ad una posizione più elevata dei piedi, stile Formula 1. Grazie al reparto MSO potrete personalizzare all’infinito l’abitacolo, dai sedili davvero racing al cruscotto ricopribile in ‘InnoKnit’, un nuovo materiale leggerissimo e flessibile, inoltre è stata data la priorità alla visibilità esterna grazie ai montanti del parabrezza i più sottili possibile. McLaren produrrà 399 W1, già tutte vendute, ad un prezzo che partirà da 2 milioni di sterline (2,2 mln di euro) tasse incluse. Forse non sarà una hypercar rivoluzionaria come la F1 e la P1 nei rispettivi contesti storici, ma riesce ad avere performance ancora più folli pur essendo a suo agio in pista tanto quanto su strada, il che è davvero ammirevole. Benvenuta.