M3 CS Touring, la wagon BWM più estrema di tutte

M3 CS Touring, la wagon BWM più estrema di tutte

Dopo la BMW M3 Competition, arriva la CS. E non stiamo parlando della “solita” berlina, bensì della Touring. Forse i bavaresi vogliono recuperare il tempo perduto, dato che dal 1985 a due anni e mezzo fa non c’era mai stata una versione della Serie 3 station wagon curata dal reparto Motorsport. Adesso, invece, sì. Anzi, ce ne sono ben tre, benché la CS sia una serie limitata, riservata solo ad alcuni mercati e, considerando che la berlina costava 165.000 euro, probabilmente ne serviranno almeno 170.000 per portarla a casa. E bisognerà attendere almeno fino a marzo, per vederla nelle concessionarie.

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PESA MENO. MA GIUSTO UN PO’.  Iniziamo col dire che l’alleggerimento rispetto alla Competition è di soli 15 kg. Per scendere ancora di peso, bisognerebbe optare per i dischi in materiale carboceramico al posto di quelli in ghisa e alluminio montati di serie. A ogni modo, il dimagrimento si deve a un ampio utilizzo della fibra di carbonio: dal cofano allo splitter anteriore, proseguendo con profili delle prese d’aria frontali, calotte degli specchietti e diffusore posteriore.

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UNA (QUASI) SUPERCAR FORMATO FAMIGLIA. Naturalmente, anche l’estetica cambia, facendosi più aggressiva, come si conviene a un’auto pensata anche per andare in pista. Per questo la risposta del cambio automatico con convertitore di coppia a otto rapporti è regolabile su tre settaggi, di cui uno progettato per rendere i passaggi di marcia fulminei quando si guida tra i cordoli. Nella modalità più sportiva, la BMW M3 CS Touring scatta come una supercar: secondo la casa, bastano 3,5 secondi per bruciare lo “0-100”, mentre la punta massima è di 300 km/h. Queste prestazioni da capogiro si devono alla nuova messa a punto del 3,0 a sei cilindri in linea, che ha visto salire la pressione di sovralimentazione dei suoi due turbocompressori mono-scroll fino a 2,1 bar.

 

CAVALLI SELVAGGI. Così, la potenza raggiunge i 550 CV a 6.250 giri e il picco di coppia, pari a ben 650 Nm, è costante tra i2.750 e 5.950 giri, con la zona rossa del contagiri a quota 7.200. Che sia un motore progettato per un uso sportivo anche prolungato lo si intuisce dal sistema di raffreddamento e di alimentazione dell’olio progettati ad hoc. Senza dimenticare, ovviamente, l’impianto di scarico dotato di flap a controllo elettrico e di un silenziatore posteriore in titanio con le doppia coppia ravvicinata dei terminali verniciati in nero opaco. L’intensità del sound aumenta o diminuisce a seconda delle modalità di guida selezionate.

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LA MECCANICA È RAFFINATA. L’ELETTRONICA PURE. A questo proposito, chi è in cerca di sensazioni forti può disattivare contemporaneamente sia la trazione integrale, lasciando attiva la posteriore, sia il controllo elettronico della stabilità, contando solo sul differenziale posteriore a controllo elettronico. A quel punto, bisogna fare affidamento sulla sensibilità e sulla guidabilità offerta dalle sospensioni a quadrilatero davanti e multibraccio dietro. Naturalmente, ci sono anche ammortizzatori a controllo elettronico e il servosterzo con rapporto di demoltiplicazione variabile.

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DEBUTTO AUSTRALIANO. Il resto dell’equipaggiamento prevede i cerchi in lega forgiati di 19” all’anteriore e di 20” al posteriore, che calzano pneumatici semi-slick nelle misure 275/35 ZR19 e 285/30 ZR20. La BMW M3 CS Touring ha appena debuttato in Australia, al circuito di Mount Panorama dove i motori sono già caldi per la 12 Ore di Bathurst in programma nel weekend. 

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