Le piccole Audi RS6 da collezione
SPLENDIDA VENTENNE. Sono in scala 1/18, al massimo, quanto al formato. Mentre, se andiamo a vedere il prezzo, il rapporto tra modellino e auto vera è di 1/1300. Circa 135mila euro per il gioiello di Ingolstadt, poco più di 100 euro per i modelli in resina firmati dalla francese GT Spirit e prodotti accuratamente nel sud-est asiatico. L’Audi RS6 Avant, la performance wagon per eccellenza, ha appena compiuto 20 anni e (qui per saperne di più), onestamente, non è così semplice allestire una collezione comprendente le quattro generazioni in cui è stata fin qui prodotta. E non solo per la noia del superbollo, che incide notevolmente sui costi di gestione della giardinetta tedesca da 650 CV. Più semplice allora puntare su una raccolta di automodelli. Di pregio, da collezione. Oggetti da almeno 100 euro l’uno, dedicati sia alle vetture di serie sia alle serie limitate più importanti sia agli esemplari unici e ai prototipi realizzati in questo ventennio.CI SONO TUTTE E QUATTRO LE SERIE. Le tre più recenti generazioni dell’Audi RS6 Avant (C6, C7 e C8) sono state realizzate, come abbiamo appena accennato, dalla GT Spirit, mentre la C5 è stata opera della Ottomobile, marchio di proprietà dello stesso gruppo che possiede GT Spirit ma anche Solido e Z-Models (a proposito, da Solido è appena arrivata una coppia di ABT RS6-R in grigio scuro o viola metallizzato opaco, in scala 1/43 però, a soli 25 euro).
NIENTE PARTI APRIBILI NÉ RUOTE STERZANTI. Tanto le miniature GT Spirit quanto le Ottomobile sono prive di porte apribili e di ruote sterzanti: solo modelli esclusivamente da esposizione, resi piuttosto delicati delle numerose parti fotoincise che li adornano per ottenere il massimo della fedeltà nel dettaglio, a cominciare da tergicristalli e calandra. Da notare il tetto apribile trasparente delle C7 e C8, di superficie più estesa per il modello più recente: un dettaglio interessante, perché permette di ammirare gli interni, perfettamente riprodotti fin nei minimi particolari, come gli indicatori della strumentazione, i tasti sul volante e sulla consolle e le mappe del navigatore.
Per un’accurata conservazione è meglio quindi procurarsi una teca per esporli al riparo da urti e danni, soprattutto se si teme che qualcuno in casa possa attentare all’integrità dei modelli. Ed evitare l’esposizione diretta ai raggi solari, che potrebbero alla lunga deteriorare la vernice o privarla della sua lucentezza.
DALLA C5 ALLA C8. Per una collezione di Audi RS6 Avant occorre partire quindi dal modello Ottomobile che riproduce la generazione C5 nella variante più potente, la RS6 Plus. E che il gruppo transalpino sia particolarmente affascinato dalle varianti più potenti ce lo conferma la presenza nel catalogo della RS6 Avant Performance (605 CV contro i 560 del modello di serie) e delle ABT RS6+ e RS6-R (da 735 CV), uscite con il marchio GT Spirit, quando si parla della serie C7, mentre l’attuale generazione C8 è stata sinora declinata in diverse varianti di colore, “accontentandosi” quindi dei 600 CV dell’attuale RS6 di serie. In tema di preparatori, anzi, di “tuner”, da non dimenticare la Mansory RS6 Avant, su base C8, nera con profili gialli sulla carrozzeria e pinze dei freni coordinate gialle. Naturalmente la GT Spirit non si è dimenticata della serie C6, proposta in nero e in blu Nogaro metallizzati.
TRA “LIMITED EDITION” E “ONE OFF”. Molto interessanti anche alcuni esemplari unici che GT Spirit ha realizzato, sempre in scala 1/18: spiccano la vettura dalla livrea nerazzurra (C7) di un ex-presidente della squadra di calcio dell’Inter e la GTO Concept (C8) celebrativa dei 40 anni dell’Audi 90 quattro GTO vincitrice del Campionato IMSA nordamericano, oltre alle versioni griffate Roger Dubuis, nota azienda di alta orologeria, e DTM Betsafe, con profilatura aerodinamica supplementare e portapacchi sul tetto.
Accomunate dal colore Nogaroblau, un blu metallizzato piuttosto intenso che ricorda quello della prima RS2 Avant, la Nogaro Edition (su base RS6 Performance C7) e la Tribute Edition su base C8, riservata quest’ultima al mercato nordamericano, riconoscibile per gli indicatori di direzione anteriori arancioni e per l’alloggiamento quadrato della targa posteriore.
VITTIME DEL “TUTTO ESAURITO”. Adesso parliamo di budget. Considerato che la politica commerciale dei due brand GT Spirit e Ottomobile si basa sulla produzione in serie limitata e numerata, in genere mai oltre i 2000 esemplari per modello, e sulla prevendita, è facilmente intuibile che ciascuna di queste riproduzioni ha un elevato valore collezionistico, ben superiore ai 105-109 euro del prezzo di listino. Sui principali marketiplace online le RS6 meno recenti sono trattate sui 200 euro, mentre i modelli sold-out da poco si fermano a 150 euro.