
Le aste sono solo roba da ricchi? Non è vero
SOLO TRE OLTRE I 100 MILA. Chi pensa che le aste dedicate alle auto da collezione siano un terreno di caccia solo per pochi facoltosi dovrà cambiare idea. Lo scorso 19 novembre, infatti, all’interno dell’evento Milano AutoClassica si è tenuta una vendita all’incanto che ha accontentato appassionati con budget molto diversificati a disposizione: da un lato, solo tre auto (una Ferrari 512 TR del 1992 e una 365 GT 2+2 del 1969 “uniproprietario” e una Porsche 911 S 2.2 del 1970 conservata) hanno superato la soglia dei 100mila euro, dall’altro alcuni dei lotti battuti si sono rivelati autentici “affari” per i nuovi proprietari. E quasi tutti (la percentuale è stata dell’80%) sono stati aggiudicati,
PICCOLE ITALIANE TRA ALTI E BASSI. Per gli appassionati di utilitarie italiane, due piccole Fiat hanno costituito altrettanti poli d’attrazione: una 500 L del 1971, venduta a 4600 euro, e una 600 D del 1964, ceduta a 5520 euro, quotazioni che permetteranno ai neoproprietari un sicuro profitto in caso di rapida rivendita, specie nel Nord Europa. Sono state raggiunte invece cifre da amatore da una più ricercata Fiat 600 D Multipla del 1960, aggiudicata a 20.700 euro contro una stima d’asta da 10 a 13mila euro, e da un’ormai rarissima Fiat 500 N del 1958, passata di mano per 29.900 euro (stima da 25.000 a 45.000 euro).
YOUNGTIMER STRANIERE: TRE CASI DA STUDIARE. Di assoluto interesse, per ragioni diverse, sono state le cifre di aggiudicazione di tre “youngtimer” che raggiungeranno presto lo status di “classiche”. In ordine crescente: i 10.925 euro di una Mercedes 230 TE del 1980, serie S123, conservata e bisognosa solo di qualche leggero intervento di restauro, ma pur sempre ben sotto i valori di negoziazione in Germania; i 25.300 euro di una Volkswagen Golf GTI 1800 restyling del 1982, che confermano l’apparentemente inarrestabile corsa verso l’alto della “piccola bomba” di Wolfsburg; i 46.000 euro di una Rolls-Royce Corniche Cabriolet del 1979, modello che non riesce ad apprezzarsi sul mercato delle “storiche” nonostante il prestigioso marchio inglese e le sue indubbie qualità.