Lamborghini risponde a Ferrari con la Urus S

MANOVRA AVVOLGENTE. Dal punto di vista della comunicazione, la Ferrari Purosangue è già stata circondata. Poco prima della presentazione della suv di Maranello la Lamborghini ha presentato la Urus Performante, che si è presa brevemente la scena. E adesso, poco dopo l’evento epocale del Cavallino Rapante, da Sant’Agata Bolognese arrivano le foto della Urus S, che torna così ad accaparrarsi l’attenzione di stampa e appassionati.

IL MOTORE È… PERFORMANTE. Con la “S”, il modello che ha portato la produzione di Lamborghini a 8000 e più auto vendute ogni anno, arriva al momento del rinnovamento a quattro anni dalla nascita. Con questo aggiornamento la vettura si inserisce nel filone tecnico introdotto proprio dalla Performante. Il motore V8 4.0 biturbo è infatti in comune, così come il livello di potenza: 666 CV, cioè con un incremento di 16 CV rispetto all’Urus “della prima ora”. Mentre la coppia rimane di 850 Nm.

FUORI CAMBIA UN PO’. Se questo cambiamento lo si scopre scorrendo la scheda tecnica, le altre novità della Urus S si fanno esplicite con uno sguardo. Cambia la fascia frontale e viene introdotta una slitta in acciaio inox, verniciata in nero opaco, sul bordo d’attacco del paraurti. Cambia al posteriore la finitura dei terminali di scarico, con l’opzione in acciaio spazzolato ad alto effetto scenico, e i cerchi in lega standard da 21″ possono essere sostituiti da quelli da 22″ con finitura in titanio diamantato, oppure, da 23”, ancora più esagerati, in bronzo con lavorazione sempre diamantata.

CARBONIO A VISTA O NO. I componenti in fibra di carbonio sono verniciati in tinta con la carrozzeria, come nel caso del cofano motore. A richiesta, invece, si può avere il tetto in carbonio con finitura a vista. Ma per quanti vorranno curare al massimo l’equilibrio delle masse, sebbene i 2.197 kg (per un rapporto peso-potenza di 3,3 kg/cv) dicano come non sia questo il punto focale del maxi-suv, la scelta del tetto in carbonio è anche un modo per ridurre le masse nei punti più penalizzanti e abbassare il baricentro. Sfumature.

SFIDA DI VERTICE. La sostanza della Urus S è nelle prestazioni elevatissime e i suoi numeri sono in grado di sfidare nell’esercizio dello scatto breve quelli della Ferrari Purosangue, un po’ meno in quello prolungato: la rinnovata “Lambo” accelera da 0 a 100 orari in 3″5 contro 3”3 e raggiunge i 200 orari in 12″5 invece di che in 10″6. Poi arriva a 305 km/h anziché 310. I fondamentalisti sosterranno quindi che più “lenta” e i pragmatici risponderanno loro che quando si spende la metà (la Urus S costa 192 mila euro invece di 390 mila) si può anche rinunciare a qualcosa in termini di scatto. Decidete voi da che parte stare.

DOTAZIONE TECNICA COMPLETA. Sul fronte della dinamica di marcia la Urus S offre sospensioni adattive, freni carboceramici e ampie possibilità di regolazione elettronica della risposta dell’autotelaio e dei sistemi di trazione: ci sono sei modalità di guida, tra cui tre orientate all’off-road: “Terra”, “Neve” e “Sabbia”. 

ALLESTITA SU MISURA. Cucirsi addosso la vettura non è solo facilissimo per le ampie soluzioni optional disponibili, ma quasi doveroso. L’esclusività al massimo livello è raggiunta grazie al programma Lamborghini Ad Personam, ma è una prospettiva che porta a relegare il prezzo di partenza a un ruolo di dettaglio. L’aggiornamento comporta anche interni completamente rinnovati nell’offerta di colori e ambienti, dove al “Bicolore Sportivo” si affianca il “Bicolore Sophisticated”. Entrambi sfoggiano le cuciture già viste sulla Urus Performance, ma con il “Bicolore Sophisticated” l’accostamento è tra una base in pelle nera e una palette cromatica che passa dalle tinte a contrasto blu, verde, cuoio, crema.

SI APRE COL TELEFONINO. La presenza interna dell’hi-tech resta invece invariata: al centro della plancia nell’infotainment, con navigazione connessa, e nelle possibilità di controllo dell’auto da remoto, via app Unica. Anche accedere a bordo della Urus S diventa semplice, perché lo smartphone o lo smartwatch possono essere usati come chiave virtuale.