Lamborghini Diablo: il restomod è… eccentrico!
Ormai sembra non passare mese, che un nuovo restomod non si affacci all’orizzonte del panorama automobilistico. Porsche, Alfa Romeo, Lancia e persino Subaru: una dopo l’altra tantissime icone del passato vengono reinterpretate in salsa moderna da specialisti e appassionati. Naturale, quindi, che prima o poi qualcuno puntasse la mira verso Sant’Agata Bolognese ed è proprio quello che ha fatto l’imprenditore e collezionista Emanuel Colombini, fondatore di Eccentrica. Il risultato lo abbiamo scoperto oggi a Milano nelle forme di una Lamborghini Diablo tutto fuorché convenzionale. Un mostro sacro nella storia del Toro, una supercar frutto della matita di Marcello Gandini che di presentazioni non ne ha certo bisogno e che per tanti risulterebbe persino difficile immaginare come migliorarla.
CAMBIANO LE PROPORZIONI. Ed è proprio con una simile premessa che Carlo Borromeo, curatore di questo restomod e già famoso per progetti del calibro della Lancia Delta Futurista e della Porsche 928 Nardone Automotive che spiega come è nata la Diablo di Eccentrica. Andare al cuore della Diablo senza snaturarne l’essenza, modificando tutto ciò che la “relegava” agli Anni 90: questo l’obiettivo dei progettisti e il risultato, be’ si fa notare. La carrozzeria tutta nuova, tutta in fibra di carbonio affina le forme della vettura, gli sbalzi accorciati ne riformulano le proporzioni, insieme a un massiccio aumento della carreggiata. Larga, larghissima forse persino un pochino troppo per i gusti di chi scrive, ma il risultato funziona: la Diablio di Eccentrica trasmette un senso di potenza e velocità ancora superiore all’originale. Cerchi e freni maggiorati sono un must di tutti i restomod, utili a svecchiare il design e migliorare uno dei classici punti deboli delle auto di qualche decennio fa, gli spazi di frenata. Con un impianto nuovo di zecca della Brembo, sono 34 i metri necessari per fermarsi da 100 all’ora, il 7 percento in meno di quanto richiesto della Diablo originale.
AUMENTA LA POTENZA. E con le prestazioni che promette di fornire il V12 aspirato di 5,7 litri siamo sicuri che tutti i proprietari ringrazieranno. Grazie a una cinquantina di cavalli in più e a un nuovo cambio manuale a sei marce (invece di cinque) dai rapporti accorciati, basteranno 3,5 secondi a scattare da 0 a 100 km/h per fermarsi soltanto una volta passati i 330 orari. Numeri che pongono la Lamborghini Diablo di Eccentrica in buona compagnia anche con le sportive di oggi, che a differenza sua non possono più permettersi di cantare la propria sinfonia dagli scarichi con la stessa intensità. E siamo sicuri che grazie all’impianto sviluppato ad hoc dello specialista Capristo ci sarà da emozionarsi a sentire quel grosso dodici cilindri in azione.
BELLI MA… Capitolo interni: la Lamborghini Diablo nasce in un’epoca non certo celebrata per la qualità e lo stile degli abitacoli automobilistici. L’utilizzo sempre più vasto della plastica e l’arrivo degli airbag avevano modificato molto il modo di costruire gli interni delle vetture, anche quelle più esclusive. E così Eccentrica è intervenuta, rivestendo ogni centimetro di morbido Alcantara e sostituendo la maggioranza dei comandi con pregiati elementi metallici. Bene. Un po’ più controversa potrebbe invece essere agli occhi di tanti, la scelta del cruscotto, un elemento così distintivo delle prime Diablo. Per questo restomod, aghi e lancette sono stati abbandonati in favore di una strumentazione “retrodigitale” ispirata ai dispositivi elettronici della fine degli Anni ’80. Originale sì, ma lontana dalla natura ancora strettamente analogica e pura della Diablo, l’ultima supercar del Toro nata prima dell’avvento di Audi in Lamborghini.
QUANTO COSTA. L’assegno da staccare per portarsi a casa uno dei 19 esemplari previsti? La trasformazione della vettura costa 1,2 milioni di euro, a patto di avere già in garage una Diablo dei primi Anni 90. Potente, curata fino al minimo dettaglio, con qualche licenza poetica presa qui e là che la distingue da qualunque altra Diablo fino a questo momento. Eccentrica rimette sotto ai riflettori l’amore per un’auto iconica, irreplicabile al giorno d’oggi, ma che ancora può trasmettere tanto ai fortunati che si siedono dietro al suo volante. E in attesa di vederla su strada marciante nella sua configurazione definitiva, lasciamo la parola agli appassionati: che cos’è per voi il restomod e cosa rende un progetto piuttosto che un altro riuscito?