L’Alpenglow è una boccata d’idrogeno per l’Alpine
PROTAGONISTA IN PISTA E SUL MERCATO. La “mission” che l’Alpine si è assegnata è semplice: correre a Le Mans e a Daytona (magari da protagonista, chissà…) e conquistare nuove fette di mercato con una gamma al 100% elettrica. E in un futuro un po’ più lontano, ma neppure troppo, continuare a esplorare le infinità possibilità che offre oggi la tecnologia in campo automobilistico. A cominciare dall’idrogeno. La Casa di Dieppe è pronta a partire per una nuova avventura all’insegna della sportività che da sempre la contraddistingue e di un’attenzione all’ambiente che sarà centrale nello sviluppo dei modelli di domani. La prima tappa del nuovo viaggio è un concept che di nome fa Alpenglow (in inglese sta a indicare quel caratteristico effetto ottico per cui le cime delle montagne appaiono rossastre appena prima dell’alba) ed è un vero manifesto del suo futuro nel senso più puro del termine.
UN ASSAGGIO DI FUTURO. Lunga più di cinque metri, altra meno di uno e larga oltre due, nei disegni diffusi dalla Alpine la Alpenglow prefigura un aspetto a dir poco visionario. Il prototipo, realizzato in buona parte con carbonio riciclato e alimentato a idrogeno, sarà svelato al prossimo salone di Parigi, in programma dal 17 al 23 ottobre. Quello che i visitatori della kermesse parigina vedranno è un assaggio importante del futuro del marchio transalpino. Sia sul versante della produzione di serie, sia su quello delle corse. Non è un mistero che nelle forme affilate e audaci della Alpenglow i designer abbiano “annegato” alcune soluzioni che saranno trasferite nella monoposto LMDh, con cui l’Alpine correrà il prossimo Campionato del mondo endurance. Così come non c’è dubbio che lo spirito che ha portato alla realizzazione di una vettura così estrema sarà lo stesso che guiderà l’azienda verso lo sviluppo della nuova gamma.
C’È DI MEZZO ANCHE LOTUS. La svolta ecologica – che sarà totale ma, assicurano da Dieppe, è stata calibrata senza lasciare nulla al caso per tenere viva la memoria dei modelli del passato, A110 in testa a tutti – avverrà per step. Entro il 2026 i piani prevedono di completare quello che l’Alpine ha battezzato il proprio “garage dei sogni”: tre veicoli completamente elettrici, nello specifico l’erede a batterie dell’attuale A110, più una compatta sportiva da città e una crossover di taglia media. E il dopo? Non è ancora dato si saperlo, ma solo a guardare il volante della Alpenglow e il suo avveniristico abitacolo monoposto, “avvolto” da due serbatoi laterali pieni di idrogeno, fa accendere le speculazioni d’un colpo. Tutte, comunque, anche le più esterme, poggiano su basi solide tecnologiche. Quali? Elettrico, per iniziare, ma non solo: più avanti toccherà alle celle a combustibile e a motori ibridi alimentati con idrogeno “verde”, ovvero la versione più “pulita” dell’idrogeno che si ottiene dalle fonti rinnovabili. E comunque tutto questo diventa ancora più interessante alla luce del memorandum di intesa che Alpine ha sottoscritto recentemente con la Lotus per una collaborazione che non si limiterà allo sviluppo di veicoli elettrici. E chissà che non coinvolga anche l’attività in Formula 1.