La Tamiya Wild One Max si è fatta grande
Ho un piacevolissimo ricordo della “The Little Car Company”. Era la fine dello scorso febbraio e, nel bel mezzo del The I.C.E. di St. Moritz, dopo aver fatto una breve chiacchierata con Ben Hedley, il garbatissimo amministratore delegato di questa piccolissima azienda britannica famosa per le sue super esclusive e super costose automobili giocattolo, mi ritrovo strizzato nell’angusto abitacolo di una Ferrari 250 Testa Rossa J con gomme chiodate e un’irrefrenabile propensione al sovrasterzo. E chi si sarebbe aspettato così tanto divertimento, da una baby-auto elettrica per bambini…
DA MINI A MAXI. Nonostante i prezzi folli delle sue creazioni (nel caso della supercar del Cavallino in miniatura, per intenderci, non bastano 100.000 euro…), la “The Little Car Company” sta avendo un successo incredibile. Successo che ha gettato le basi per la creazione di un modello completamente nuovo e, per la prima volta, non ispirato a un’auto “vera”, bensì a un modello radiocomandato. Si tratta della Tamiya Wild One Max, versione in scala reale della celebre mini-buggy che tanti piccoli appassionati degli anni ’80 hanno sognato di guidare, pilotandola con un telecomando.
FEDELE ALL’ORIGINALE RADIOCOMANDATA. La Tamiya Wild One Max si fa notare eccome, con le grandi gomme posteriori tassellate e quelle davanti, più piccole e strette, lisce. E poi è tremendamente fedele all’originale, dai due faretti supplementari di forma circolare al roll-bar, alla livrea che profuma di corse. Cambiano le sospensioni anteriori, la cui struttura a doppi triangoli sovrapposti è stata rivista in base alle norme sull’urto dei pedoni. Già, perché a differenza di tutti quelli che l’hanno preceduto, e che hanno riprodotto in miniatura il sogno di supercar come Aston Martin, Ferrari e Bugatti, il nuovo modello sarà guidabile anche su strada, aprendo un nuovo capitolo (e chissà, nuovi orizzonti commerciali) per l’azienda inglese.
SUPER ATTREZZATA. Durante lo sviluppo della Tamiya Wild One MAX non si è badato a spese e ne è venuto fuori un qualcosa che sembra ancora più ‘maturo’ delle già notevolissime precedenti creazioni. I sedili a guscio sono dei Cobra con cinture a quattro punti, mentre i freni, a disco su tutte le ruote, sono forniti dalla Brembo. A far “digerire” a questa super buggy buche, dossi e pietraie provvedono ammortizzatori Bilstein accoppiati a molle Eibach e le gomme posteriori da off-road vero firmate Maxxis . Ma nella guida in fuoristrada aiutano anche l’altezza da terra, che è di ben 27 cm, e angoli caratteristici davvero niente male: quello d’attacco è di 34.1°, quello d’uscita di addirittura 50.8°. Altro che auto giocattolo…
VA (QUASI) A 100 ALL’ORA. Il piccolo motore a corrente della Tamiya Wild One MAX, che promette di spingerla fin quasi alla soglia dei 100 km/h, grazie a un peso a secco che si aggira intorno ai 500 chili, è alimentato da una batteria da 14,4 kWh che, secondo la casa, assicura un’autonomia di percorrenza di circa 200 km su asfalto, che scendono a un centinaio in off-road.
SOLO 100, A 41.000 EURO. Al di là di come la si pensi sulla mobilità elettrica, è difficile non apprezzare un oggetto come la Wild One, perché è la trasposizione reale dei sogni d’infanzia di tanti adulti. Per non parlare poi della maniacale attenzione ai dettagli e del gusto estetico generale. Possiamo solo immaginare quanto sarebbe divertente lanciarsi in percorsi off-road o su una pista di dune nel deserto al volante di questa buggy. Che in questa versione Launch Edition sarà costruita solo in 100 esemplari e costa 41.000 euro, tasse escluse. Non sono spicci, ma siamo ben lontani dalle cifre folli che bisogna mettere in conto per gli altri modelli del marchio.