La nostra notte magica al Museo Alfa Romeo
METTI, UNA NOTTE AL MUSEO DELL’ALFA ROMEO… Potrebbe sembrare il rifacimento del titolo di un famosissimo film, e in un certo senso è così, perché la sensazione è stata davvero quella che si prova quando le luci si spengono, nella sala cala il buio più assoluto e sullo schermo comincia a scorrere una bella storia. In questo caso, come già avrete intuito, la storia è quella dell’Alfa, raccontata attraverso le 70 automobili della collezione permanente del Museo Alfa Romeo di Arese sotto una luce inedita. O meglio, a luci spente: questo il tema della serata speciale organizzata dai curatori, che lo scorso sabato hanno invitato il popolo alfista a (ri)scoprire le auto che hanno fatto grande la casa milanese dalle sei di sera fino a mezzanotte inoltrata, con il favore della penombra.
IL FASCINO DEL CHIAROSCURO. In visita, muniti di torce e tanta curiosità, nella tana del Biscione si sono intrufolati grandi e piccini, scoperchiando nel silenzio della notte uno scrigno solitamente illuminato a giorno da fari e faretti e reso ancor più affascinante dal rombo dei grandi motori del passato che risuona dagli altoparlanti. Intuire le forme delle carrozzerie e immaginare i suoni e i colori del mito nell’oscurità ha avuto un sapore particolare. Per noi di Veloce, che pure il museo dell’Alfa lo conosciamo bene, lo stupore è stato grande e l’emozione più forte del solito. Impossibile non farsi rapire dal gioco di ombre e seduzione creato dai flash a intermittenza, studiati a puntino per creare sulle carrozzerie delle vetture ombre e riflessi magici nel mostrarne le proporzioni, i materiali e i toni in chiaroscuro. Sono attimi di bellezza fugace, da cogliere con l’aiuto degli altri sensi, non appena gli occhi hanno fatto l’abitudine alla poca luce che filtra dalle finestre del museo.
SFIORANDO LA LEGGENDA DEI BOLIDI ROSSI. Ed ecco che le forme s’indovinano anche sfiorandole, accarezzando la leggenda di automobili che hanno fatto a continuano a far sognare intere generazioni di automobilisti. La Giulietta, la Giulia, l’Alfetta, l’Alfasud raccontano una storia fatta di passione e innovazione, offrendo un grande esempio del genio creativo italiano applicato all’arte della meccanica e dello stile. Ma la storia dell’Alfa Romeo è anche e prima di tutto una storia di un amore viscerale e profondo per le sfide, per il brivido della velocità. A narrarla, nelle sale del museo di Arese, sono auto leggendarie come le “Alfetta” 158 e 159 vincitrici dei primi due Campionati del mondo di F1, o le mitiche GTA degli anni ’60 e ’70, discendenti dirette delle berline da famiglia che vincevano le corse – come recitavano gli slogan dell’epoca della casa milanese – e trascinavano i papà in concessionaria, felici e orgogliosi di portare sulle strade di tutti i giorni il mito dei modelli da competizione. Anche per questo l’Alfa Romeo è un marchio unico al mondo e per cui il mondo intero si mette in viaggio. Direzione Arese, terra promessa per chiunque ha l’Alfa nel cuore.